[29/04/2010] News toscana

VI rapporto Ispra ambiente urbano: cemento e rischi alluvionali criticità per Livorno e Firenze

LIVORNO. La concentrazione di polveri sottili (Pm10) e il traffico ancora troppo elevato fanno soffrire le città italiane. Lo dice l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nella VI edizione del Rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano presentato oggi a Roma. Nel documento una particolare attenzione è stata rivolta alle città toscane di Livorno e Firenze colpite, oltre che dalla crescita delle costruzioni, dai rischi alluvionali. In generale, secondo l'ente, il quadro dell'ambiente urbano è ancora critica nonostante la riduzione delle emissioni di gas serra, del miglioramento del parco veicoli meno inquinanti e l'aumento dell'utilizzo del trasporto pubblico. E a causa dell'urbanizzazione le città italiane perdono oltre 1.500 ettari di suolo naturale ogni anno. Il rapporto prende in considerazione 34 città capoluogo: in molte il numero di autovetture immatricolate, tra il 2007 e il 2008, è rimasto pressoché invariato per un totale di 7.508.000 (più 0,5%). Si supera ancora la soglia delle 500 auto ogni 1.000 abitanti: in questa classifica Roma è al primo posto con 706 auto ogni 1.000 abitanti, seguita - tra le grandi città - da Torino con 628 e Palermo con 599. Alta densità di auto anche in città medio-piccole come Potenza (703), Catania (702) e Perugia (686).

Il parco veicolare è però migliorato con una maggiore presenza di automobili Euro 4, con punte del 49,1% in più a Brescia, del 25,9% a Torino e del 23,3% a Milano. E le auto a metano o Gpl superano ormai in alcuni centri il 10% del totale, mentre i vecchi e più inquinanti veicoli sono in calo, per esempio a Torino dell'81% tra il 2000 e il 2008. Nonostante siano scese le emissioni di tutti gli inquinanti, spiega il rapporto, resta alta la concentrazione in aria di quelli più pericolosi per l'uomo, in particolare Pm10 e Pm2,5, soprattutto nell'area padana. I centri dove non si sono mai oltrepassati i limiti delle polveri sottili sono stati Aosta, Bolzano, Trieste, Genova, Perugia, Potenza, Cagliari.

Il trasporto pubblico ha visto un incremento dell'utilizzo in parecchie città: il miglior risultato lo ha avuto Campobasso con un aumento del 36%, segue Messina col 34%, Taranto e Venezia (32%), Roma (22%) e Firenze (20%). Aumentano le piste ciclabili, ormai oltre i 500 metri per abitante a Brescia, Padova e Modena, e cresce la presenza di aree pedonali e zone a traffico limitato (Ztl). Oltre alla perdita di natura per far spazio al cemento, anche i fenomeni alluvionali espongono a rischi soprattutto Bari, Firenze, Genova, Livorno e Padova, con una percentuale di area urbanizzata con criticità idraulica superiore al 10%. “Il rapporto  si conferma ''un prodotto dell'intero sistema delle Agenzie ambientali condiviso anche con Anci e con la collaborazione dell'Istat'' permettendo ''di intraprendere un dialogo efficace con le città sui temi ambientali'', ha dichiarato il sub-commissario dell'Ispra, Stefano Laporta.

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