[30/04/2010] News toscana

Gestione dei rifiuti, la spesa nelle città Toscane continua a crescere

LIVORNO. Cresce la spesa media annua del servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani in Toscana, dove l'incremento è del 2,5% rispetto all'anno passato. Un aumento che ha portato all'innalzamento fino a 246 euro (in media) della tassa pro-capite sui rifiuti: ben 23 euro al di sopra della soglia nazionale che è di 223 euro. E' quanto emerge dal ''Dossier rifiuti'' di Cittadinanzattiva (che in realtà parla di servizio di smaltimento, mentre fortunatamente quello che viene attuato - si può far meglio o si può far peggio - è appunto un servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, che presuppone prima dello smaltimento altre attività, come la riduzione, il riuso, il riciclo e infine il recupero energetico).

Lo studio realizzato dall'Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, contiene un'analisi a carattere nazionale del servizio  in termini di costo sopportato da una famiglia-tipo di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200 euro e una casa di 100 metri quadri. L'indagine, condotta con il contributo dei rilevatori civici di Cittadinanzattiva, ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia nel 2008.

In assoluto, in Italia la spesa media annua più alta si registra in Campania con 301 euro, la più bassa in Molise (126 euro). Secondo i redattori del documento, questo dimostrerebbe una marcata differenza tra aree geografiche del Paese, che trova conferma anche all'interno di una stessa Regione: in Toscana, a Livorno la Tia arriva a costare 308 euro (vedi altro articolo, link a fondo pagina), 15 euro in più rispetto alla Tarsu che si paga a Massa, 19 euro in più rispetto alla Tarsu che si paga a Grosseto, 26 euro in più rispetto alla Tia che si paga a Lucca, 41 euro in più rispetto alla Tarsu di Carrara, e ben 141 euro in più rispetto alla Tia di Firenze.

Nel documento di Cittadinanzaattiva c'è posto anche per trattare della lacuna legislativa che riguarda la scelta tra Tia e Tarsu. «A più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, 4 capoluoghi toscani (Massa, Grosseto, Carrara e Pisa) ancora non sono passati dalla Tarsu alla Tia» hanno spiegato da Cittadinanzattiva. «Inoltre, rispetto al 2007, tra i capoluoghi di regione della Toscana, Siena ha fatto registrare il più alto incremento tariffario (+9,2%), seguito da Firenze (+7,6%), Pistoia (+6%), Lucca (+4,4%), Arezzo (+3%), Prato (+2,2%). In positivo, i costi sono rimasti invariati negli altri capoluoghi».

Sul fronte della produzione e gestione dei rifiuti, infine, secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (presentato pochi giorni fa, vedi link a fondo pagina), Cittadinanzattiva ricorda che nel 2008 in Toscana la produzione pro capite di rifiuti urbani è leggermente diminuita (-1,4%) rispetto all'anno prima. Inoltre, il livello di raccolta differenziata si attesta al 33,6% del totale dei rifiuti prodotti in regione (fonte: Ispra), a fronte di una media nazionale pari al 30,6%. (cp)

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