[30/04/2010] News toscana
PORTO AZZURRO. (Livorno). Il Piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana nelle "schede dei paesaggi e degli obiettivi di qualità" contiene una sorpresa per quanto riguarda il comune di Porto Azzuirro, all'isola d'Elba, quando si arriva agli "obiettivi per la tutela e la valorizzazione e indirizzi per la qualità paesaggistica" , nel settore "strategie per il controllo delle trasformazioni: misure e azioni" si legge letteralmente: «Divieti di installazione di pannelli fotovoltaici e pale eoliche».
A scoprire la cosa sono stati alcuni cittadini increduli che volevano realizzare impianti fotovoltaici e che si sono rivolti al comune, il secondo più piccolo dell'Elba per dimensioni territoriali. A rilanciare la notizia è Legambiente Arcipelago che sottolinea: «La cosa è davvero incredibile: non si tratta certo di mettere i pannelli solari nella fortezza spagnola o nel centro storico, ma a Porto Azzurro non mancano certo esempi edilizi di grande impatto, negli anni passati si voleva addirittura realizzare il cosiddetto "albergone di Pontecchio", con 400 camere, piscina, eliporto, strade, centro congressi... ma il Pit della Regione preferisce mettere il veto sulla realizzazione di pannelli solari ed energia eolica. E pensare che Porto Azzurro e gli altri comuni elbani rientrano in diversi progetti per le energie rinnovabili nelle isole minori dei quali ci sarebbe grande bisogno all'Elba, un'isola molto carente dal punto di vista degli impianti di energia pulita ma dove si vorrebbe realizzare un discusso elettrodotto che, invece, aveva ricevuto i pareri positivi da tutte le istituzioni interessate».
Non si comprende come solo il comune di Porto Azzurro sia stato considerato inadatto ad ospitare pannelli solari (ma anche il minieolico), visto che non mancano sul suo territorio capannoni artigianali, commerciali ed agricoli che potrebbero utilizzare con vantaggio di tutti queste energie rinnovabili. Così come a Porto Azzurro non mancano strutture pubbliche, ad esempio l'impianto dei rifiuti del Buraccio (nella foto), che potrebbero essere utilizzati per produrre energia dal sole e dal vento.
«Il divieto è incomprensibile - dice Legambiente - Chiediamo alla Regione di modificare subito la scheda del Pit per consentire ai cittadini ed alle imprese di Porto Azzurro di produrre energia rinnovabile, con vantaggi per l'economia e l'ambiente».