[05/05/2010] News

Honduras, verso la chiusura della miniera canadese che inquina la valle di Siria

LIVORNO. Il ministro delle risorse naturali e dell'ambiente dell'Honduras, Rigoberto Cuéllar Cruz, ha annunciato di aver autorizzato un piano per la chiusura della miniera Entremares (Nella foto), un sito per il quale l'Asociación hondureña de priodistas abientalistas y agroforestales (Ahpaaf) denunciava da  tempo l'inquinamento prodotto nella valle di Siria, chiedendo l'apertura di un procedimento giudiziario.

Il governo di Tegucigalpa si è mosso solo dopo che il fiscal del ambiente dell'Honduras, Aldo Santos, ha annunciato che la miniera Entremares, proprietà della canadese Glamis Gold, sarebbe stata accusata di inquinamento e di nascondere le informazioni alle autorità e che metterà sotto accusa «per complicità» anche ex funzionari della Direzione Fomento a la Minería (Defomin) che appartenevano proprio alla  Secretaría dell'ambiente governativa.

La Entremares ha iniziato a scavare la valle di Siria una decina di anni fa ed è stata più volte denunciata delle comunità locali per danni alla salute e distruzione dell'ambiente, ma senza esito. Santos ha scoperto molta documentazione compromettente occultata negli uffici del Defomin che prova la contaminazione e la violazione delle norme tecniche e sugli scarichi delle acque inquinate. L'inquinamento delle acque e la presenza di metalli  pesanti nel sangue delle persone ha assunto livelli allarmanti.

Il governo è corso ai ripari, ma cercando di non urtare troppo la multinazionale canadese. Cuéllar Cruz ha spiegato al giornale honduregno La Tribuna che «Ho già autorizzato un piano di chiusura consensuale con la Dirección de Fomento della miniera (Defomin). Ci sono delle denunce da parte degli abitanti della zona, soprattutto perché alcuni metodi di mitigazione che sono stati ordinati nel piano di recupero non hanno funzionato e pertanto richiedono una revisione. Stiamo tenendo riunioni tutte le settimane con la Fiscalía Especial del Ambiente, con Defomine con i gruppi della società civile, per vedere quali siano gli aspetti su cui si basa questa denuncia».

L'imbarazzo del governo è più che evidente davanti alla pressione dei giornalisti ambientali, della giustizia e delle comunità locali. Cuéllar Cruz assicura che «Stiamo realizzando un'analisi completa. Il piano  di chiusura esiste già e se ci sono da fare delle modifiche lo faremo per garantire nella maniera migliore che non ci siano contaminazioni».

Le misure proposte dal governo prevedono la riforestazione di alcune aree, la realizzazione di barriere naturali per evitare che sostanza inquinanti filtrino nelle riserve idriche e nei bacini.

Il governo dell'Honduras con questa decisione dovrà probabilmente affrontare una ancora più dura protesta da parte di molte comunità locali che denunciano da tempo le devastazioni provocate dalle multinazionali minerarie Usa e Canadesi e si oppongono a diversi progetti di ampliamento di concessioni.

 

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