[07/05/2010] News toscana
GROSSETO. Le Autorità d'ambito territoriali ottimali, Ato, dovranno essere sostituite nelle loro funzioni e competenze di qui ad un anno e il compito di ridefinire l'attribuzione di queste competenze spetta ora alle regioni. Il 23 marzo scorso è stata, infatti, approvata in via definitiva al Senato la conversione del decreto-legge del 25 gennaio 2010, n. 2, su "interventi urgenti concernenti enti locali e regioni", in cui si prevede - entro un anno- la soppressione delle Ato.
Ad oggi queste sono strutture costituite dai comuni che fanno parte dell'ambito territoriale individuato dalle regioni, sono dotate di personalità giuridica e organizzano, affidano e controllano la gestione del servizio integrato sia per quanto riguarda i rifiuti che l'acqua.
«Un esempio di decisionismo governativo assolutamente sbagliato» lo ha definito l'assessore all'Ambiente Anna Rita Bramerini che in un'intervista a greenreport, dopo la conferma della sua nomina nella nuova giunta toscana, ha dichiarato che «ridisegnare il settore sarà uno dei miei primi compiti» e che a riguardo è già «istituito un gruppo di lavoro che sta studiando l'aspetto giuridico della questione» (vedi link a fondo pagina).
Intanto il presidente dell'Unione delle province toscane, Andrea Pieroni, ha candidato le province ad ereditare il ruolo sino ad oggi assolto dalle Ato.
Parlando al riguardo della nuova governance regionale, Pieroni ha infatti detto di aver chiesto a Rossi «che il futuro della Toscana passi attraverso un tavolo di confronto dove ci auguriamo di poter assumere un ruolo importante. Dal tunnel si può uscire solo lavorando tutti insieme e per questo serve una cabina di regia forte, ciò che finora è mancato. Senza contare che ci sono in ballo scelte importanti per le quali siamo in grado di avanzare la nostra candidatura, per esempio la gestione dello smaltimento rifiuti ora che le Ato si avviano verso la chiusura».
Una soluzione che non tiene conto però del fatto che sino ad oggi gli Ato sono state strutture in cui era determinante il ruolo dei comuni, che in questa ipotesi potrebbe, invece, venire meno.
«Non abbiamo ancora fatto un riflessione compiuta in merito - ci ha detto il presidente di Anci Alessandro Cosimi - ma l'auspicio è che si colga l'opportunità di questa riforma obbligato degli Ato per rendere queste strutture più imprenditoriali possibile e quindi guardare al futuro più che al passato».
Ma se i compiti venissero attribuiti alle province non crede che i comuni sarebbero esautorati dal loro ruolo?
«E' difficile poter esautorare i comuni che tra l'altro sono in gran parte anche proprietari di aziende, oltre ad avere esperienze maturate dal fatto di essere su questo fronte da anni. La mia è ancora, ripeto, una riflessione solitaria ma credo che mutuare nel definire le nuove attribuzioni di ruoli una legge dalla regione Campania che ha dato appunto tutti i compiti di gestione alle province, non sia la scelta più opportuna. Anche perché mi chiedo cosa succederebbe ogni qual volta si dovesse ampliare una discarica o progettare la realizzazione di un nuovo impianto, se nelle decisioni che riguardano la gestione del servizio non fossero più coinvolti i comuni».
Nell'assemblea straordinaria dei sindaci toscani di ieri, il governatore Enrico Rossi ha comunque dichiarato l'intenzione di «lavorare insieme per costruire, entro l'anno, un modello di governo che riconosca a tutti i soggetti le loro funzioni». Quindi si ravvisa l'intenzione di costruire una norma condivisa anche in questo caso?
«Sarebbe difficile diversamente, ovvero pensare di costruire una norma che non coinvolga i comuni. Con la Regione c'è una interlocuzione diretta su tutti i temi e quindi lo sarà anche in questo caso».