[10/05/2010] News
FIRENZE. Si conclude positivamente l'annosa vicenda del cosiddetto "Villaggio turistico Punta Pellaro" (RC): la Corte di Cassazione ha stabilito la confisca definitiva delle 42 villette sorte abusivamente nell'area. A dare la notizia è stata la Lipu-BirdLife Italia, che ha raccolto con soddisfazione i frutti di una lunga battaglia.
«La vicenda - informano dalla Lipu- iniziò nel 1997 quando l'Amministrazione comunale di Reggio Calabria rilasciò una concessione edilizia per la realizzazione del "villaggio". L'associazione denunciò l'aggiramento della normativa, perché in realtà l'intervento edilizio non rispondeva a criteri di interesse generale (come previsto dalla destinazione d'uso dell'area) ma andava solo a vantaggio dei privati. Una lottizzazione pura e semplice, peraltro realizzata a soli 15 metri dalla battigia, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico».
Un altro ennesimo attacco al territorio a base di tonnellate di cemento, cosa frequente in particolare al Sud dove agisce anche la criminalità organizzata ma non esclusivo solo di questa parte del paese. La Lipu già nel novembre 1997, in un primo esposto denunciò le violazioni alle norme urbanistiche, mentre in un secondo esposto (due anni dopo) ipotizzò anche i reati di lottizzazione abusiva, truffa e falso.
«Dopo una prima archiviazione- continuano dall'associazione- arrivò la svolta: il Pubblico ministero Giuseppe Bianco, che ha condotto fino in fondo in modo impeccabile l'inchiesta e resistito a pressioni fortissime, ottenne dal Gip il sequestro cautelativo delle costruzioni». La fase processuale si è aperta con il primo grado che ha sancito la confisca del complesso, poi la sentenza di appello nel 2009 che ha revocato la confisca stessa, e infine la Corte di Cassazione, che pochi giorni fa ha ribaltato la sentenza d'appello e bocciato in via definitiva il "villaggio".
«La sentenza della Cassazione - ha sottolineato Fulvio Mamone Capria, vicepresidente Lipu - ha un'importanza fondamentale nella lotta all'abusivismo edilizio che spesso porta danni irreversibili a paesaggi e natura del nostro paese. Le ragioni della Lipu, sostenute da 13 anni di battaglie e di lotte, sono state finalmente riconosciute da questa sentenza che evidenzia in modo netto le irregolarità commesse. Ci auguriamo che ora l'area venga presto restituita a un utilizzo che porti vantaggio a tutta la comunità» ha concluso Mamone Capria.
Dopo l'abbattimento delle villette sui cui tempi è bene vigilare, la Lipu propone una riqualificazione dell'area attraverso il ripristino della vegetazione originaria, percorsi pedonali per raggiungere la spiaggia (che ospita i nidi della tartaruga caretta-caretta), strutture leggere a servizio dei bagnanti.