[13/05/2010] News

Gli ambientalisti Usa: «Bene l’American Power Act e Obama, ma si deve fare di più»

LIVORNO. L' American Power Act,  presentato ieri dai senatori John Kerry e Joe Lieberman, è stato accolto molto bene dalle associazioni ambientaliste Usa.  La Clean Energy Works, una coalizione che riunisce più di 80 organizzazioni che rappresenta oltre 12 milioni di americani ha però chiesto al Senato ed al mondo politico statunitense che questo sia l'avvio di una vera leadership Usa per una "Comprehensive Clean Energy and Climate Policy".  Nel  comunicato congiunto firmato, le Ong scrivono «L'azione di oggi dei senatori John Kerry (Mass.) e Joe Lieberman (Connecticut), deve avviare una discussione al Senato sul futuro energetico degli Stati Uniti. La loro leadership incrollabile è stato fondamentale per i progressi compiuti finora. E' tempo che i leader degli Stati Uniti facciano sul serio una completa politica climatica e per l'energia pulita che riduca la nostra dipendenza dal petrolio, migliori la nostra sicurezza, rivitalizzi la nostra economia e protegga  il nostro ambiente. Ogni giorno che il Senato non riesce ad approvare una legislazione completa sull'energia pulita ed il clima mettiamo la nostra economia, la nostra sicurezza nazionale e il nostro ambiente a maggior rischio. La stragrande maggioranza degli americani sostiene l'azione in materia di energia pulita e clima. L'inazione è troppo costosa e la sfida è troppo urgente . La catastrofe petrolifera della costa del Golfo ci ricorda ancora una volta che gli Stati Uniti devono ridurre la propria dipendenza dal petrolio per proteggere la nostra sicurezza, l'economia e l'ambiente. I milioni di americani che noi rappresentiamo chiedono che il Senato voti una legge globale per l'energia pulita e il  clima. Il presidente Obama ed i leader di entrambi i partiti del Congresso devono dimostrare la necessaria leadership per fare in modo che una risoluzione per  l'energia pulita e il clima diventi legge entro quest'anno».

La catastrofe petrolifera del Golfo e le manovre dilatorie messe in atto dalle multinazionali petrolifere sembrano aver rilanciato le politiche "green" negli Usa e gli americani stanno dimostrando una grande solidarietà verso le comunità costiere che vedono la loro economia ed il loro ambiente devastato dall'avidità e dall'incapacità della Bp.

Secondo Sierra Club la tassa ambientale  sul petrolio e la proposta  Kerry- Lieberman  «Possono costituire la base su cui costruire una economia dell'energia pulita, che non dipenda più dal petrolio e dal carbone,  ma solo se il progetto di legge sarà sostanzialmente migliorato e rafforzato. I nostri leader al Senato devono  cogliere questa opportunità per rafforzare i loro progetti in un disegno di legge finale che ci liberi dalle fonti di energia sporca».

Il pacchetto legislativo approvato dalla Casa Bianca per sostenere le iniziative federali per rispondere alla catastrofe del Golfo e per definire le responsabilità della Bp per la bonifica, i danni ambientali, e la perdita di posti di lavoro nel turismo e la pesca piace al direttore esecutivo di Sierra Club, Michael Brune: «Ci complimentiamo con il Presidente Obama per i suoi sforzi per far fronte rapidamente e vigorosamente alla catastrofe petrolifera della Bp. Il pacchetto che ha introdotto oggi contribuirà a facilitare gli sforzi per una  risposta e per garantire che la Bp copra  i costi del disastro. Ma abbiamo bisogno di più. Abbiamo bisogno di garanzie che ciò non accada di nuovo. Il presidente Obama deve mettere una moratoria presidenziale su tutte le nuove perforazioni offshore e fornire al popolo americano un piano per rompere la nostra dipendenza dal petrolio, una volta per tutte».

Gli ambientalisti pensano che la Bp debba pagare il conto della sua imprudenza che ha provocato un ecocidio ed una tragedia economica nel Golfo del Messico, ma sotto tiro non ci sono solo le piattaforme petrolifere offshore, è nesso sempre più in discussione anche l'impatto ambientale e sociale di miniere di carbone come quelle che ad aprile hanno causato la tragedia in West Virginia: «Non possiamo permettere che le imprese energetiche sporche continuino a fissare l'agenda di Washington - dice Sierra Club - mentre mettono a rischio la nostra salute, la nostra sicurezza, la nostra economia, e la nostra sicurezza nazionale».

Secondo il direttore del Wwf Usa, Carter Roberts, «Con l'introduzione del Power American Act dei senatori John Kerry e Joe Lieberman, siamo un passo più vicini a lasciare ai nostri figli un mondo più sicuro, più pulito e più prospero. Mentre una delle più grandi catastrofi ambientali della storia della nostra nazione si svolge al largo delle coste del Golfo, i costi del fallimento dell'azione di Washington in materia di energia si accumulano: i pescatori non possono pescare, le comunità costiere si preparano al peggio, gli ecosistemi fragili saranno a rischio per decenni . E questi sono solo gli effetti che possiamo facilmente vedere. I costi a lungo termine del cambiamento climatico senza contrasto sono ancora maggiori, come le super tempeste nell'Est, come dimostrato dalle inondazioni senza precedenti a Nashville, e con l'acidificazione degli oceani che distruggerebbe definitivamente la nostra pesca. Cerchiamo di risolvere a rompere definitivamente la nostra dipendenza dagli sporchi combustibili fossili per inaugurare l'era dell'indipendenza energetica pulita. Abbiamo già oggi la tecnologia per la transizione verso un'economia basata sull'energia americana pulita e abbondante che non "sverserà". Quello di cui abbiamo bisogno è la volontà politica e di 60 voti al Senato Usa. Per evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici ed accelerare la transizione verso un'economia pulita, i contenuti della legge sono essenziali. In particolare abbiamo bisogno di un limite basato su dati scientifici per il pericoloso inquinamento da carbonio, che invii un segnale forte al settore privato. L'obiettivo a lungo termine del progetto di legge rispetta questo standard, ma il suo target per il 2020 no. Dalla legge sono visibilmente assenti gli investimenti per ridurre le emissioni attraverso la protezione delle foreste tropicali e la diffusione di tecnologie pulite nelle economie in via di sviluppo. Nello stesso tempo, è stato ridotto ed è in ritardo il sostegno all'aiuto ai Paesi più vulnerabili per prepararsi alle distruzioni climatiche. Questi investimenti sono essenziali per garantire un patto globale sul clima, diminuendo i costi e aumentando i posti di lavoro americani con la creazione di mercati per i prodotti che produciamo. Tutto questo  dovrebbe essere ripristinato quando il disegno di legge andrà avanti. Mi congratulo con i senatori Kerry e Lieberman per la loro leadership e la costanza nel mantenere l'energia e il clima in cima all'ordine del giorno del Congresso. Spetta ora al Presidente Obama e la leadership del Senato garantiscano che possiamo cogliere questo momento per rafforzare e far passare il clean energy and climate bill entro quest'anno. Solo allora poteremo affrontare le cause del disastro del Golfo e contribuire ad assicurare che non si ripeta mai più al largo delle nostre coste».

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