[14/05/2010] News

Se al tavolo per la filiera del tabacco si siede anche il ministero della salute (e altre amenità)

LIVORNO. Dell'assurdità di sovvenzionare da parte di Stato o Regioni gli agricoltori del tabacco - visti i conclamanti e da tutti riconosciuti danni del fumo sulla salute umana - ce ne siamo occupati più volte, ma l'accordo presentato ieri al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan e al sottosegretario del Ministero dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti per la stagione tabacchicola 2010, raggiunto tra Coldiretti e Philip Morris Italia - che si farà carico di una significativa maggiorazione del prezzo commerciale da corrispondere agli agricoltori, tale da garantire la sostenibilità economica della coltivazione - fa davvero specie soprattutto leggendo le dichiarazioni di giubilo del ministro stesso e quello che sostiene sul tema.

«Oltre ad esprimere soddisfazione per questo accordo - ha detto al termine dell'incontro - mi pare opportuno assicurare l'impegno mio e del ministero, affinché venga attivato un tavolo interministeriale con i Ministeri della Salute, dello Sviluppo Economico e dell'Economia e Finanze e delle Politiche Comunitarie perché vengano messi in atto e rinnovati strumenti finalizzati a dare la necessaria stabilità alla filiera del tabacco, e quindi prospettive future a una delle coltivazioni che è parte integrante della tradizione agricola italiana».

Sì, avete letto bene: un tavolo interministeriale con il ministero della Salute! Ma come è possibile che chi combatte giornalmente la battaglia del fumo si sieda allo stesso tavolo di chi produce il tabacco e faccia accordi per un futuro economicamente più sostenibile della filiera stessa?

Nessuno vuole mandare a casa i lavoratori o accusarli di alcunché, ma che lo Stato spenda impegno e magari soldi per combattere e contemporaneamente per sostenere il tabacco francamente è fuori da ogni logica.

Va detto che dentro questo circolo vizioso ci sta dentro mani e piedi anche la Toscana. In Italia - ricorda infatti Coldiretti - la coltivazione del tabacco è concentrata per il 94% in Campania, Umbria e Veneto; e il restante 6% soprattutto in Toscana e nel Lazio. Nell'ambito degli scambi internazionali, anche le esportazioni italiane di tabacco greggio occupano un posto di primo piano: l'Italia è il primo Paese produttore ed esportatore europeo, il sesto esportatore mondiale per valore e il decimo produttore per volumi.

Il sei maggio scorso la Regione Toscana ha addirittura annunciato che sta preparando il bando per mettere a disposizione 50 milioni di euro per la filiera del tabacco. L'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori, si legge nel documento pubblicato sul sito ufficiale, «ha messo in cantiere le contromisure necessarie a scongiurare i contraccolpi sulle aziende toscane che derivano dalla riforma della politica agricola comunitaria (PAC)».

«In accordo con le province - annuncia l'assessore - gli uffici della Regione sono già al lavoro per aprire subito il bando che riguarda gli aiuti ai tabacchicoltori. Si tratta di una corsa contro il tempo - spiega Salvadori - perché le domande dovranno essere raccolte entro il 15 maggio prossimo, ma ce la faremo». Per la Toscana, a valere sul programma di sviluppo rurale 2007-2013, ci sono 50 milioni di euro specificamente dedicati alla filiera del tabacco. Altre misure, viene detto poi, sempre a sostegno del tabacco, saranno disponibili a luglio.

Nessun mezzo di informazione ha incrociato la notizia del sostegno al tabacco con i morti da tumore al polmone costi sociali annessi - 80 mila ogni anno i morti in Italia correlabili al fumo che rappresenta la prima causa di morte evitabile nel nostro Paese per un costo ospedaliero di 5,7 miliardi di euro a cui sono da aggiungere i costi delle cure domiciliari e quelli delle giornate lavorative perse -, ma poi fra qualche giorno fioccheranno a tutta pagina bei servizi sui ragazzi che cominciano a fumare le "bionde" sempre prima, oppure dei divieti necessari per combattere il fumo passivo e via dicendo. E magari sarà promosso dal ministero della salute con i politici in prima fila a fare lo show. Una schizofrenia inaccettabile ma "normale" in questo paese dove si vietano gli Ogm ma non per alimentare gli animali che poi finiscono nei piatti dei consumatori; dove si incentiva la mobilità sostenibile e la vendita di auto (almeno fino allo scorso anno); e dove anche l'opinione pubblica si fissa sulle battaglie ai "mulini al vento" mentre il governo vuole costruire le centrali nucleari oppure si concentra sulla raccolta differenziata e non su quello che accade o dovrebbe accadere dopo, oltretutto perdendo completamente di vista il fatto che più degli urbani il problema sono gli speciali quattro volte tanti e assolutamente privi di una dotazione impiantistica dedicata che possa dirsi tale. Con la politica che poi, alla ricerca del "consenso" e per paura di perderlo, va al seguito delle stesse schizofrenie...

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