[18/05/2010] News
ROMA. Trovo francamente "unfair" rivolgersi al dibattito di un partito dopo che si è svolto per lungo tempo, al suo interno come all'esterno, "un confronto aperto e pragmatico". Confronto che si è concluso con un netto no. Alcuni di noi, che ci battiamo per la linea europea dei tre 20%, tentarono un approccio col governo perché il programma nucleare proposto ci sembrava frutto di un'accanita disinformazione. Abbiamo preso atto che non c'era una disponibilità, ne abbiamo preso atto senza "appello".
Trovo anche grossolano cercare di coprire un'iniziativa politica col nome di "esperti in quanto illustri come in modo tutt'altro che ingenuo hanno fatto Minopoli e Testa. E continuo ad affermare, Lapalisse mi perdoni, che si può essere illustri nel proprio campo specifico e dire invece cose di grande superficialità sui temi energetici (dei quali viene sempre riconosciuta la complessità e il valore strategico, a chiacchiere). Nessuna denigrazione; insisto, io non interverrei sulla chirurgia oncologica, Veronesi invece se l'è sentita di fare dei faccia a faccia in contrasto con Rubbia sul nucleare. Lei, non ha deplorato allora, almeno come ricercatore?
Proprio perché ho argomenti a iosa ritengo un mezzuccio l'appello con le "grandi firme. Auspicavo che alcuni dei firmatari, ne conosco personalmente più di uno, si astenessero, anche perché trovo singolare impetrare per il nucleare non accorgendosi che non esiste una politica industriale ed economica del governo per i già ricordati obiettivi europei (l'obiettivo sulle fonti rinnovabili del governo comporta stare sotto di almeno 10 punti rispetto a quello, vincolante, della UE). Essere così poco europei su un terreno di così grande rilevanza mi sembra per davvero screditante.
Non c'è niente di male a fare il tifo per il nucleare, basta riconoscerlo senza ipocrisia. Io cerco che ci si impegni sugli obiettivi UE.