[20/05/2010] News

Palermo: l'assordante silenzio sulla gravissima emergenza rifiuti

PALEREMO. Il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, non usa mezzi termini per denunciare quel che sta accadendo a Palermo soffocata dai rifiuti e ora anche in ulteriore difficoltà per il percolato fuoriuscito dalla discarica di Bellolampo: «E' sconcertante come dell'emergenza rifiuti di Palermo non si senta quasi parlare, mentre la situazione diventa ogni giorno più pesante non solo per la città ma per una vasta area circostante la discarica di Bellolampo, che risulta gravemente inquinata. Sono evidenti le responsabilità storiche nella politica regionale dei rifiuti tanto che la Sicilia è saldamente all'ultimo posto per le percentuali di raccolta differenziata rispetto alle altre regioni. Ci sono forti interessi politici di parte che impediscono all'emergenza di occupare le prime pagine dei giornali e le aperture dei Tg. Ben altro è stato l'atteggiamento nei confronti dell'emergenza campana. E' necessario che alla popolazione arrivi un'informazione corretta sia sulle cause che sulle soluzioni. E la prima cosa da fare è partire con una seria raccolta differenziata".

Il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, indica i responsabili politici di questo disastro nasciosto: «A Palermo infatti i riflettori dovrebbero essere puntati direttamente sulla maggioranza di centro destra che qui governa da ben sette anni consecutivi e che ha trasformato l'Amia in un carrozzone clientelare fino a portarla al fallimento. Questa emergenza non è paragonabile a quella campana del 2007, dove esisteva un problema di capienza delle discariche, qui il disastro è frutto della totale incapacità gestionale di una società ormai in amministrazione controllata, e dei gravissimi errori venuti alla luce con la progettazione la realizzazione dell'ampliamento della discarica di Bellolampo attuati dalla stessa Amia. E' inaccettabile dunque che per giustificare la devastante situazione di cui è responsabile, la giunta Cammarata utilizzi l'alibi del blocco degli inceneritori mentre l'Amia non ha neppure i soldi per riparare i mezzi che dovrebbero raccogliere i rifiuti per strada. Basti pensare che in almeno due occasioni è addirittura intervenuto il governo nazionale a ripianare inutilmente il buco di decine di milioni di euro dell'ex municipalizzata».

Per gli ambientalisti siciliani la colpa è anche dell'ex governatore dell'Udc Cuffaro che aveva puntato tutto sull'incenerimento del 100% dei rifiuti ed «ha impedito che in Sicilia si realizzasse un vero sistema di gestione integrata centrato sulla raccolta differenziata così come previsto dalle direttive europee e dalla normativa nazionale (Dlgs152/06)».

Fontana spiega che «il piano d'incenerimento di Cuffaro, lungi dall'essere la soluzione del problema, negli ultimi otto anni ha enormemente aggravato l'emergenza rifiuti in Sicilia. L'inversione di tendenza ad opera dell'attuale governo regionale, originata da una condanna della Corte di Giustizia europea e dal 2003 più volte richiesta da Legambiente, sta portando oggi alla redazione di un nuovo piano e va sostenuta con convinzione perché è l'unica che può garantire non solo l'uscita dall'emergenza, ma finalmente la creazione di un sistema integrato dei rifiuti anche in Sicilia».

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