[26/05/2010] News

Disastro BP del Golfo del Messico, insieme al petrolio viene a galla la corruzione delle Big Oil

LIVORNO. Il presidente Usa Barack Obama sembra aver proprio perso l'ultimo residuo di pazienza con la BP: «Tappate quel maledetto buco», avrebbe detto dopo aver visto l'ultimo filmato tenuto segreto dalla multinazionale, dove si vede che da fondo del Golfo del Messico sta ancora uscendo un fiume di petrolio molto più copioso e denso di quanto si voleva far credere.

Intanto la situazione, drammatica per il turismo e la pesca, sta diventando preoccupante anche a livello sanitario e sta emergendo una complicità e una corruzione impensabile che vede protagonisti i funzionari di diverse agenzie Usa e le Big Oil, per non parlare del partito repubblicano, che attacca Obama sulle carenze delle attività di disinquinamento e poi cerca di impedire che i petrolieri paghino i conti dei loro disastri.

Intanto la BP è alle prese con la rottura di una sua condotta petrolifera in Alaska e sta tentando di tappare con l'ennesima fantasiosa e disperata invenzione la falla nel Golfo del Messico.

Dopo più di 30 giorni di ecocidio, Obama ha dichiarato che nessuno dei nuovi permessi di trivellazione verrà rilasciato, ma la moratoria non è stato né messa per iscritto, né inviata alla Minerals management service (Mms) l'agenzia incaricata di attuare l'eventuale divieto ma che è in piena bufera per le sue evidenti complicità con le Big Oil. Il segretario agli Interni Ken Slazar fino ad ora ha dato solo ordini verbali di sospendere le perforazioni offshore, e secondo gli ambientalisti questo sta creando i ulteriore confusione: bisognerebbe revocare tutti permessi rilasciati dopo l'esplosione della piattaforma della BP.

Un'inchiesta del governo ha accertato che funzionari dell'Mms sono molto vicini alle multinazionali petrolifere e del gas, che accettano regali e bustarelle e che a fine carriera spesso vanno a lavorare con le Big Oil.

Ma quello che più preoccupa ora è il video sfuggito alla BP che dimostra un aumento significativo nella fuoriuscita di greggio sul fondo del Golfo. La BP oggi prova a tappare la voragine con il procedimento "top kill", pompando fango e cemento ad alta pressione nel pozzo, una procedura mai testata a quelle profondità e gli stessi dirigenti dell'azienda dicono che le possibilità di successo sono intorno al 60-70%.

Obama ha detto che sta lavorando «Per sradicare i problemi all'interno del Minerals Management Service», In almeno un caso, secondo un rapporto del nuovo ispettore generale nominato dal segretario agli interni un ispettore effettuava i controlli alla BP sotto effetto di metamfetamina, il rapporto evidenzia una serie di violazioni delle norme federali ed a quelle etiche della Louisiana, inoltre i casi di corruzione al Mms sembrano certi e diffusi. Un'ulteriore tegola per Obama che avrebbe bisogno di un'agenzia della quale potersi fidare per affrontare la sempre più gigantesca tragedia ambientale ed economica del Golfo del Messico.

Preoccupa la facilità con cui i dipendenti del Mms passano dal governo all'industria: «Abbiamo scoperto persone coinvolte in amicizie e scambio di doni, saia nel governo che nelle imprese, come se si fossero conosciuti l'un l'altro fin dall'infanzia», dicono scandalizzati gli investigatori, rivelando l'abisso che separa la concezione del rapporto tra politica e affari negli Usa rispetto all'Italia.

Già nel 2008 l'allora ispettore generale Earl Devaney aveva denunciato una "cultura del fallimento etico" e conflitti di interesse all'interno del Mms. Per Salazar il rapporto è «Molto inquietante ed evidenzia la necessità dei cambiamenti che ho proposto, tra cui un piano per abolire l'agenzia n mineraria e sostituirla con tre nuove entità. La relazione è un'ulteriore prova del rapporto intimo tra alcuni elementi del Mms e l'industria petrolifera e del gas. Apprezzo e sostengo pienamente il duro lavoro dell'ispettore generale per stanare le mele male nel Mms. Diversi dipendenti citati nella relazione si sono dimessi, sono stati licenziati o sono stati sottoposti ad azione penale. Garantiamo che azioni possono essere prese contro altri» La relazione riguarda le attività tra il 2000 e il 2008, ma Salazar ha spiegato che l'ispettore Kendall ha chiesto di estendere la sua indagine per esaminare le azioni dell'agenzia da quando ha assunto l'incarico nel gennaio 2009.

I parlamentari democratici e Obama hanno criticato quello che definiscono «il rapporto intimo tra i regolatori e le compagnie petrolifere» e hanno promesso di riformare l'Mms (che probabilmente verrà cancellato), che regolamenta l'industria estrattiva offshore e intanto raccoglie dalla stessa miliardi di dollari in royalties.

La senatrice democratica californiana Dianne Feinstein ha definito il rapporto «Un altro occhio nero per la gestione dal Minerals Service. Ancora una volta, i dipendenti Mms sono stati trovati colpevoli di svolgere una supervisione scadente sulla perforazione in mare aperto. La relazione rivela una cultura troppo "accogliente" tra Mms e industria petrolifera».

Forse la spiegazione del rischio corso dalla BP è s tutto qui: ingordigia, corruzione e business prima di tutto e nonostante tutto, con funzionari dello Stato al servizio delle multinazionali ed una politica che volta la faccia dall'altra parte (se non partecipa al banchetto), in attesa della prossima catastrofe. .

Torna all'archivio