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[07/08/2009] News
LIVORNO. In Papua Nuova Guinea, in particolare nella capitale Port Moresby, si continuano a vendere ai turisti oggetti realizzati con il carapace di tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata) che, secondo l'ultimo bollettino di Traffic si trovano tranquillamente anche nei duty free shop dell'aeroporto internazionale del paese. Le tartarughe imbricate, come tutte le altre tartarughe marine, sono elencate nell'appendice della Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (Cites) che proibisce qualsiasi commercio internazionale di prodotti derivati da questi rettili marini.
Jeff Kinch, del Segretariato del Programma ambientale regionale per il Pacifico, ed Elizabeth Burgess dell'università del Queensland hanno indagato in tutti i mercati della Papua Nuova Guinea e hanno trovato in totale 1.441 oggetti in vendita realizzati con parti di tartarughe marine e 12 da tartarughe d'acqua dolce, il 90% dei prodotti realizzati con il carapace delle tartarughe marine proviene della tartarughe imbricate. In Papua Nuova Guinea le tartarughe sono state per molto tempo utilizzate dalle popolazioni insulari e costiere per molti scopi, sia decorativi che utilitaristici, ed hanno rappresentato un'importante merce di scambio tra gli indigeni e i commercianti europei.
Traffic spiega che, ad esempio, nelle isole Trobriand e nella provincia di Milne Bay alle bambine vengono forate le orecchie alla nascita per inserire orecchini di tartaruga ai quali, durante la crescita, ne vengono attaccati altri, provocando l'estensione dei lobi delle orecchie.
Ma quello che è più pericoloso e impattante non sono certo le tradizioni tribali ma gli altri utilizzi commerciali delle tartarughe, soprattutto la realizzazione di souvenir turistici, gioielli di "tartaruga" a forma di draghi cinesi o uccelli del paradiso, il simbolo nazionale di Papua Nuova Guinea, bastoncini per il riso o le spatole che servono a mettersi in bocca la calce utilizzata per masticare la noce di betel, un blando stupefacente molto popolare tra gli uomini della provincia di Milne Bay.
Inchieste svolte tra gli anni ‘70 e l'inizio degli '80 aveva accertato che in Papua Nuova Guinea le entrate da prodotti realizzati con tartarughe non era molto elevato e che le tartarughe embricate rappresentavano meno del 5% del totale.
La cosa sembra cambiata con l'arrivo del turismo internazionale in cerca di ambienti incontaminati e popoli "primitivi", che acquistano molti souvenir di tartaruga.
«Ogni aumento di catture di tartarughe embricate per rifornire i turisti di prodotti di tartaruga sarebbe disastroso - dice kinch - I turisti devono essere consapevoli che l'acquisto di souvenir di tartaruga ha un costo fatale: quello di contribuire all'estinzione delle tartarughe embricate. In Papua Nuova Guinea bisogna rafforzare le regole internazionali che governano il commercio di parti di tartarughe marine».
Gli oggetti derivati dal carapace delle tartarughe embricate sono stati commerciati per secoli in tutto il mondo, ma oggi, insieme alla richiesta crescente di carne ed uova di tartaruga, sono diventati una delle ragioni principali per il declino delle popolazioni di questo antico rettile marino in tutto il mondo. La tartaruga embricata è inclusa nella Lista Rossa Iucn come specie a rischio di estinzione, d si prevede che nell'arco di tre generazioni la loro popolazione mondiale calerà di oltre l'80%.