[03/06/2010] News
LIVORNO. Viene in mente la poesia di Giuseppe Ungaretti a pensare a come sta messo il ministero dell'Ambiente. Nonostante i tentativi del ministro Stefania Prestigiacomo (Nella foto) di dimostrare la ritrovata efficienza del dicastero che governa, il caos sembra , invece, avere il sopravvento tra gli uffici di via Cristoforo Colombo.
L'ultima vicenda riguarda le nomine dei direttori generali su cui la Prestigiacomo avrebbe voluto operare un drastico rinnovamento proprio per raggiungere maggiori standard di efficienza ed operatività ma l'operazione sembra esserlesi ritorta contro alimentando invece una situazione di paralisi .
La Corte dei Conti, sollecitata dallo stesso ministro ad esprimersi in merito ai ricorsi presentati dagli ex direttori generali che sarebbero stati sostituiti, ha infatti bocciato le nuove nomine delle direzioni generali del ministero dell'Ambiente, volute dalla Prestigiacomo.
Le nomine di Marco Lupo alla Difesa del suolo, Mariano Grillo alla Valutazione di impatto ambientale, Nicola Storto al personale e l'interim del segretario generale Marco De Giorgi per una direzione generale, non sono legittime secondo la magistratura amministrativa perché si è fatto troppo ricorso a personale esterno, anziché avvalersi delle competenze già interne al ministero.
Salvi gli unici due direttori rimasti della vecchia guardia, ovvero Aldo Cosentino, alla direzione Protezione natura dove rimarrà però solo fino al 18 giugno prossimo e dopodiché andrà in pensione, e Corrado Clini, allo Sviluppo sostenibile, che potrebbe diventare adesso il plenitepotenziario del Ministero Ambiente.
Due sono infatti le strade che ha davanti il ministro Prestigiacomo: presentarsi al Consiglio dei Ministri per cercare con un atto legislativo di superare il veto della Corte dei conti per risolvere il pasticcio o affidare l'interim di tutte le direzioni a Corrado Clini. Intanto comunque si sta fermi in attesa degli eventi.
Sono stati fermi da febbraio alla direzione Valutazione d'impatto ambientale per la mancanza delle risorse necessarie per rinnovare il contratto alla struttura deputata (la Pricewaterhousecoopers) a fare da supporto tecnico ai pareri espressi dalla commissione per permettere la definitiva stesura dei decreti che il ministro Prestigiacomo deve apporre assieme al collega Bondi.
Contratto che era stato riattivato dal direttore in pectore Grillo e che potrebbe adesso essere invalidato riportando la struttura Via allo stand by.
Così come ferma è la vicenda relativa alla difesa del suolo e quindi alle risorse che faticosamente il ministro dell'ambiente era riuscita ad ottenere e che rischiano di non essere impiegate per l'assenza di chi- il direttore giustappunto- dovrebbe gestirle.
Come se ne uscirà non è chiaro ma quello che è certo è che il ministero è in balia degli eventi, con conseguenze facilmente immaginabili.