[04/06/2010] News
LIVORNO. L'obiettivo del protocollo di Kyoto non sembra poi così lontano secondo i dati dell'inventario delle emissioni europee dei gas serra pubblicato dall'Agenzia europea per l'ambiente. E quindi sembra anche più vicino l'obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni al 2020 come previsto dal pacchetto clima energia 20-20-20.
Le emissioni dell'UE-15 sono infatti scese del 6,5 % rispetto al livello registrato nel 1990 (l'anno di riferimento) nel 2008, primo anno del periodo d' impegno del protocollo di Kyoto: si tratta di una riduzione dell'1,9% (76 milioni di tonnellate di CO2-equivalente) di emissioni dell'UE-15 rispetto al 2007, a fronte di una crescita economica dello 0,6%.
Un risultato che avvicina l'Europa a 15 all'obiettivo del protocollo di Kyoto di ridurre mediamente le emissioni dell'8% nel periodo 2008-2012.
Ma è significativo anche il calo del 2% delle emissioni di gas serra registrato nel 2008 nell'Europa a 27, che equivale all'11,3% rispetto ai livelli di riferimento del 1990: un risultato che mette in buona posizione l'Europa rispetto agli obiettivi di riduzione previsti per il 2020.
«Le riduzioni del 2008 non sono dovute soltanto alla crisi finanziaria- ha spiegato il commissario europeo per il Clima, Connie Hedegaard- ma sono anche il risultato di una serie di politiche ambiziose che l'UE e i suoi Stati membri hanno attuato nel corso degli anni e i cui effetti diventano sempre più evidenti. Per tener fede all'impegno di ridurre le emissioni dell'UE almeno del 20% entro il 2020, e dell'80-95% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990, dobbiamo e intendiamo proseguire la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio».
I 75.7 milioni di tonnellate di CO2 che sono calate nell'Europa a 15 tra il 2007 e il 2008, si devono attribuire- si legge nel rapporto dell'Agenzia europea- principalmente alla diminuzione registrata negli impianti di produzione di elettricità e di riscaldamento (-60,5 milioni di tonnellate) E sono state la Spagna (-17 milioni di tonn) e la Germania (-19 milioni di tonn) a dare il maggior contributo in tal senso.
In Spagna il motivo è da ricondursi alla forte diminuzione dell'uso del carbone per la produzione di energia elettrica, mentre in Germania è diminuita la produzione di elettricità generata con tutti gli impianti convenzionali.
L'altro fattore che ha contribuito al calo delle emissioni è stato il settore dei trasporti che ha prodotto 22,8 milioni di tonnellate in meno di CO2. In questo settore la diminuzione ha interessato tutti i 15 paesi, esclusi Belgio, Olanda e Lussemburgo.
Un abbassamento delle emissioni (- 13.1 milioni di ton, - 3.1 %) si è registrate nel comparto dell'industria manifatturiera (escluse le industrie del ferro e dell'acciaio) in particolare in Gran Bretagna, Spagna, Italia e Germania. Mentre nel comparto delle industrie di lavorazione del ferro e dell'acciaio la diminuzione registrata è pari a -3,3 milioni di tonnellate (-2,1%) dovuta ad una maggiore efficienza energetica.
La Spagna ha quindi mostrato una buona performance in tutti i settori e ha così contribuito per circa un terzo alla riduzione netta delle emissioni dell'UE a 27.
Positivo anche il dato italiano che ha fatto registrare un calo del 2% rispetto al 2007 (- 11,1 milioni di tonnellate), ma resta comunque lontana dal suo obiettivo (- 6,5 per cento rispetto al 1990).
Per la prima volta dal 1992, nell'Ue a 27 sono calate anche le emissioni dell'aviazione internazionale e del trasporto marittimo che rappresentano circa il 5,9% dei gas serra dell'Ue a 27 ma che non rientrano comunque nel protocollo di Kyoto .