[07/06/2010] News

Madagascar: é durato poco il divieto per l’Ebano viola, partono nuovamente i container carichi

LIVORNO. Il decreto del governo del Madagascar che vietava l'esportazione del raro e super sfruttato "bois de rose" l'Ebano viola (Dalbergia maritima) è stato emesso a marzo ma sono bastati meno di 3 mesi per farlo sparire alla chetichella: nel porto di  Toamasina sono stati imbarcati già 79 container di Ebano viola pronti a prendere il mare. Fanno parte del lotto di 91 container provenienti dal porto di Vohémar e destinati all'esportazione illegale, sequestrati nell'ottobre 2009.

Il governo golpista di Antananarivo ha alla fine deciso di dare il via libera, cedendo alle richieste dei proprietari.  La cosa preoccupante è che la decisione avviene ad appena una settimana dal'insediamento del nuovo ministro dell'ambiente e delle foreste del Madagascar, Herilanto Raveloharison.

I giornali malgasci riportano che gli spedizionieri del porto di Toamasina affermano di aver ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie dal ministero dell'ambiente e che i container di bois de rose vengono imbarcati sulla nave "Terra Bona".

Nessuno sa davvero cosa stia accadendo: teoricamente l'esportazione, commercio e sfruttamento  dell'Ebano viola è proibita dal decreto del Consiglio dei ministri 2010-141 di  marzo, dopo la scoperta di un esportazione di 247 container di bois de rose dal porto di Vohémar, che prevede «Sanzioni severe all'indirizzo dei contravventori». Ma né il premo ministro Camille Vital, né il nuovo ministro dell'ambiente hanno voluto dare spiegazioni, anche se fonti governative fanno sapere che i permessi sono stati effettivamente deliberati «a società che sono in regola» dai ministeri interessati. Il tutto mentre il Madagascar uno dei Paesi con la maggiore e più rara biodiversità del pianeta, ma anche la più in pericolo, festeggiava ad à Ankarafantsika la Giornata mondiale dell'ambiente.

L'altro aspetto preoccupante è lo status del carico imbarcato a Toamasina: facendo parte degli stock di legno pregiato e raro sequestrati dalla task force contro l'esportazione illegale, paradossalmente oggi i loro  requisiti per l'esportazione sono avvolti dalla nebbia dell'incertezza interpretativa e burocratica. Dei 91 container  sequestrati 12 sono veri e propri carichi fittizi. Dei rimanenti  79, solo 14 erano in regola e sono stati pagati i 72 millions d'ariary (la moneta malgascia) di multe previste dal decreto interministeriale del settembre 2009. Peri i rimanenti 65 container le sanzioni sarebbero ancora tutte da pagare. Ma i giornalisti malgasci hanno scoperto che 33 di questi container appartengono ad un unico operatore che avrebbe così tentato di commerciare 8 container in più dei 25 a testa autorizzati dalla legge.

Il bois de rose non trova pace, vittima di traffici, giochetti politici innominabili e di un boicottaggio economico post-golpe che viene bucato facilmente solo quando si tratta di esportare legname pregiato e raro e l'incredibile biodiversità del Madagascar.

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