[11/06/2010] News toscana
FIRENZE. Con il termine fitorimediazione s'intende l'eliminazione o la detossificazione attraverso le piante di sostanze inquinanti presenti nel suolo. Per fare il punto su questa tecnica non nuova, ma ancora poco diffusa, il dipartimento di Biologia delle piante agrarie dell'Università di Pisa ha organizzato il meeting "Environmental pollution and clean Bio/Phytoremediation".
Durante il convegno internazionale, che si svolgerà dal 16 al 19 giugno presso l'Hotel Repubblica Marinara di Pisa, saranno confrontati i risultati ottenuti nei diversi settori di intervento e avanzate soluzioni ecocompatibili ed economicamente sostenibili per una decontaminazione delle aree inquinate con i vegetali.
«L'inquinamento di aria, acqua e suolo è un problema mondiale, con importanti conseguenze per la salute umana e per l'ambiente- ha dichiarato Riccardo Izzo, docente del dipartimento di Biologia delle piante agrarie dell'Università di Pisa- Per tutelare il funzionamento e la salubrità degli ecosistemi e per limitare gli effetti negativi sull'umanità, risulta necessario individuare, mettere a punto e perfezionare nuove tecnologie di ripristino ambientale».
Insieme ai metodi di tipo chimico e fisico, è possibile utilizzare anche le piante per ridurre le sostanze inquinanti presenti nell'ambiente, considerate le spiccate capacità dirette che hanno di interagire con alcune sostanze chimiche o l'azione indiretta come fornitrici del "substrato organico" poi utilizzato da altri organismi che operano la degradazione.
«Le piante sono capaci di degradare numerose sostanze chimiche inquinanti (metalli, idrocarburi, fitofarmaci) e di accumularne altre, sottraendole alla disponibilità ambientale. Nel corso della loro vita, le piante instaurano anche stretti rapporti con alcuni microrganismi del suolo. Questi organismi, tipicamente funghi e batteri, possono svolgere un ruolo rilevante negli interventi di fitorisanamento, aiutando le piante a superare lo stress dovuto alla presenza degli inquinanti» ha concluso Izzo.