[14/06/2010] News toscana
FIRENZE. "I super-alimenti e la biodiversità: il futuro della Green economy in difesa della salute e degli ecosistemi". E' questa la ratio di un convegno in corso oggi a Sesto Fiorentino (Fi) all'interno del plesso denominato "Incubatore universitario" e situato nei confini del locale Polo scientifico. L'incontro, organizzato dall'Ateneo fiorentino in collaborazione con l'associazione Egocreanet, il Centro interdipartimentale di ricerca per la valorizzazione degli alimenti (Cera) e con il patrocinio del dipartimento di Chimica "Ugo Schiff" e il contributo della Camera di commercio fiorentina e della locale sezione di Confesercenti, è definito in un comunicato come finalizzato a «valorizzare la relazione tra la produzione di alimenti di elevata qualità e le strategie per il miglioramento dell'ecosistema ed il sostegno della biodiversità».
Nel corso della giornata di incontri verranno quindi discusse le «problematiche connesse allo sviluppo economico ed all'innovazione nel settore della ricerca nutrigenomica, scienza multidisciplinare che studia quali sostanze presenti nel cibo possono impedire l'insorgenza di alcune patologie».
Più in dettaglio l'incontro, organizzato nel contesto delle iniziative previste per l'Anno internazionale della biodiversità, intende approfondire le potenzialità, in senso economico ed ecologico, annesse alla valorizzazione di quelle specie biologiche che godono di particolari caratteristiche sia riguardo al rapporto tra genotipo (quindi Dna) e fattori nutrizionali - ambito di studio tipico della "nutri-genomica" propriamente intesa - sia al rapporto Dna-caratteristiche alimentari di matrice farmacologica e/o sanitaria, cioè al campo di applicazione della cosiddetta "nutri-ceutica".
Sono, quelli citati, ambiti di studio e approfondimento la cui natura pionieristica è pari alla delicatezza del tema, poiché - com'è intuibile - molte delle possibili applicazioni future delle due discipline passano (potenzialmente) attraverso l'utilizzo di bio-tecnologie genomiche, con tutti i problemi operativi, culturali, politici ed etici che sono associati all'utilizzo di queste tecnologie, in particolare per quanto attiene al settore di esse rappresentato dalle coltivazioni Ogm. Di questo aspetto, in particolare, discuterà oggi Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica e coordinatore del festival Terrafutura, che terrà una relazione sul tema "Biotecnologie, biodiversità, agricoltura biologica: esiste un terreno culturale comune?".
In generale, secondo quanto comunicato dagli organizzatori, l'iniziativa verte intorno all' «utilizzo delle biotecnologie verdi nella produzione di alimenti funzionali al fine di favorire la crescita della biodiversità, senza creare un impatto negativo sull'ecosistema» e al «favorire una nuova visione per creare ecosistemi sani e fornire vantaggi tangibili nella attuale trasformazione economica, sociale e culturale tra società industriale e società della conoscenza». Altri ambiti di approfondimento verteranno intorno alla «promozione di sinergie tra le dinamiche della biodiversità e la ricerca alimentare basata sulla nutrigenomica e l'arricchimento nutraceutico degli alimenti» e infine al «valorizzare la ricerca scientifica e l'innovazione "green" verso le Pmi nel quadro dello sviluppo della Knowledge Based Bio Economy (Kbbe).
Le conclusioni saranno tenute dal prorettore alla ricerca dell'Ateneo fiorentino Elisabetta Cerbai: per ulteriori informazioni contattare il presidente di Egocreanet all'indirizzo pmanzelli@gmail.com .