[14/06/2010] News

Accordo Ue Bei per finanziare la lotta ai cambiamenti climatici e impianti Ccs nei Paesi in via di sviluppo

LIVORNO. La commissaria europea per il clima, Connie Hedegaard (Nella foto) e il presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei) Philippe Maystadt, si sono incontrati oggi per esplorare la possibilità di un'azione congiunta per finanziare le attività di contrasto ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo, come parte degli impegni presi dall'Ue alla conferenza sul clima di Copenaghen del dicembre 2009.

L'incontro è avvenuto nella sede della Bei a Lussemburgo e la Hedegaard e Maystadt hanno valutato positivamente l'accordo politico raggiunto per maggiori finanziamenti per la cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs) e le energie rinnovabili innovative nell'Ue tramite la New entrants reserve (Ner).

La Commissione europea e la Bei stanno definendo le ultime questioni per arrivare ad un accordo inter-istituzionale per l'attuazione dalla NER 300 initiative  che prevede che 300 milioni di quote di emissioni Ner dell' Emissions trading system dell'Ue vengano vendute per raccogliere fondi per progetti dimostrativi di Ccs che coinvolgano tecnologie innovative per le energie rinnovabili.

Secondo la Hedegaard «Un adeguato finanziamento è fondamentale per concordare e attuare un accordo internazionale che limiti il riscaldamento globale a 2 gradi centigradi. L'Ue ha fissato uno degli obiettivi più ambiziosi del mondo di riduzione delle emissioni. Le istituzioni finanziarie quali la Bei, insieme al  settore privato, svolgeranno un ruolo chiave per aiutare l'Ue a mantenere i suoi impegni sulle emissioni e per mobilitare i flussi finanziari necessari per la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo».

La Commissione europea e la Bei stanno già collaborando alla realizzazione del Global Energy Efficiency and Renewable Energy Fund (Geeref) avviato nel 2008 e che dispone già di finanziamenti per le energie rinnovabili in Africa meridionale ed Asia.

Il vicepresidente della Bei, Simon Brooks, che si occupa delle questioni ambientali, ha dichiarato: «Pensiamo che una climate action finance platform dell'Ue  per il finanziamento degli interventi darebbe visibilità agli impegni assunti dall'Unione europea a Copenaghen l'anno scorso. L'idea è quella di combinare le sovvenzioni della Commissione europea con i finanziamenti della Bei e di altre istituzioni finanziarie europee degli Stati membri per rispondere in modo più efficiente alle diverse sfide poste dall'adattamento e dalla mitigazione».

Nel 2009 la Bei ha accordato prestiti pari a quasi 17 miliardi di euro per gli obiettivi europei sul clima, anche per progetti di energie rinnovabili in Paesi come Egitto, Kenya, Turchia e Vanuatu. Per quest'anno i suoi prestiti extra-Ue dovrebbero arrivare a 2,5 miliardi nelle energie rinnovabili e la banca dovrebbe prendere in considerazione, insieme ad altre istituzioni finanziarie, un ulteriore sviluppo del suo portafoglio carbon funds.

Ad aprile la Commissione Ue ha proposto l'aumento del massimale di finanziamento della Bei extra-Ue di 2 miliardi di euro per il periodo 2011-13, chiedendo che venga destinato alla lotta al cambiamento climatico, la scorsa settimana i ministri delle finanze europei hanno dato il loro sostegno provvisorio alla proposta, in attesa di una prima lettura da parte dell'Europarlamento.

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