[15/06/2010] News toscana
PORTOFERRAIO (Livorno). I bracconieri del mare protetto non danno tregua: qualche giorno fa era stata sequestrata una rete nel mare protetto di Pianosa, oggi una nota del parco nazionale dell'Arcipelago Toscano spiega che «Nelle due giornate 18 maggio e 3 giugno 2010 sono stati localizzati e recuperati: un tramaglio di oltre 200 m in zona "1", loc. Grottoni, e individuati altri grossi tramagli a Capel Rosso, a Cala Brigantina e a Punta San Francesco. Sono stati inoltre rilevati diversi spezzoni di palamiti che avvolgono tuttora, come una ragnatela, le pareti da Punta San Francesco a Cala dello Scoglio».
La zona "1" dei Grottoni è quella di riserva integrale, dove nell'estate 2008 il presidente della Camera Gianfranco Fini venne "beccato" da Legambiente mentre faceva un'immersione proibita, una cosa molto meno grave del calare un tramaglio in una riserva integrale.
Il parco spiega che «Il recupero del tramaglio è stato necessario per evitare che costituisse una trappola continua per pesci e crostacei. E' stato rimosso dalla parete, avvolto su se stesso ed adagiato su un fondale sabbioso, è stato poi imbracato e sollevato dal fondo con un pallone da sollevamento da 250 Kg e successivamente issato a bordo manualmente dagli equipaggi delle due motovedette di supporto.
Evidenti i danni causati alla parete, visti i numerosi frammenti di corallo morto, gorgonie e posidonia rinvenuti nella rete. I volontari hanno riscontrato anche il peggioramento delle condizioni della parete di Capel Rosso, dove il corallo risulta del tutto asportato ad eccezione di piccolissimi rametti posizionati negli angoli più difficili da raggiungere. L'operazione non è stata facile ed ha avuto bisogno di tutta la professionalità e buona volontà delle persone intervenute anche per le difficoltà causate dalle condizioni meteo marine».
Per questo il parco ringrazia chi promuove e partecipa ale iniziative di bonifica e di monitoraggio delle aree protette a mare dell'Isola di Giannutri, coordinate da Moreno Soldi, guida Parco e che ha organizzato altre attività di volontariato per la pulizia di fondali dell'isola.
«Nell'anno dedicato alla Biodiversità questa è un'azione concreta che insegna quali siano i danni del bracconaggio e come sia urgente correre ai ripari per tutelare il nostro mare - si legge nella nota dell'Ente - . Per questo il Parco ringrazia per l'impegno e lo spirito d'iniziativa, oltre al promotore, tutti i volontari che hanno preso parte all'operazione a proprie spese: Diving "Pelagos" di Porto Ercole (Di Vita David); Diving "Il Nostromo" (Aggio Luigina e Coccoluto Maurizio) con imbarcazione "Gigliola"; Squadra Nautica del C.F.S. di Monte Argentario dipendente dal Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Portoferraio (Ass.C. Gabrielli Massimo, Ass.C. Signori Claudio, Ass. Bergamaschi Riccardo e Ag.Sc. Biagiola Paolo); Polizia di Stato - Questura di Grosseto - Squadra Nautica di Talamone (Sovr. Antonaci Salvatore, Ass.C. Cicuto Riccardo e Ass. Filardi Gianfranco); Istruttore F.I.P.S.A.S. Grosseto Biagini Fabio».