[16/06/2010] News
GROSSETO. I riciclatori autonomi della plastica, riuniti nel consorzio ‘Carpi' hanno le idee ben chiare su quello che serve al sistema Italia per mettersi alla pari con il resto d'Europa e le hanno presentate in un convegno che si è svolto a Bologna lo scorso lunedì.
Innanzi tutto fare squadra, invito che è arrivato dal presidente del consorzio, Roberto Alibardi, che ha spronato «ad allargare il punto di vista al di fuori della propria realtà imprenditoriale, vedendo nell'armonizzazione degli sforzi l'unica soluzione per affrontare problemi strutturali noti agli operatori del settore».
Esigenza definita impellente, dai presenti al convegno, quella dell'armonizzazione delle regole per cui Carpi si candida a diventare il trait d'union tra gli operatori del settore ed i soggetti istituzionali cui spetta tale compito.
Il consorzio inteso quindi, come strumento tecnico al servizio di chi, nella pratica, deve proporre soluzioni fattibili ai problemi; soluzioni che siano compatibili da un lato con le richieste in termini di performance avanzate dalla Comunità Europea, dall'altro con la reale sostenibilità sul mercato.
«Un altro obiettivo raggiunto - ha dichiarato Alfeo Mozzato, direttore di Carpi - siamo riusciti a sottolineare, ancora una volta, la strategia vincente: fare squadra per affrontare e risolvere dinamicamente i problemi del settore».
Il problema di fare squadra sembra sia stata espressa anche dal rappresentante della commissione Ambiente della Camera, il deputato della Lega Nord Walter Togni, che ha confermato le preoccupazioni del comparto, segnalando «la scarsa mancanza di coordinamento tra le diverse fonti e le sezioni della politica e l'assenza di un disegno organico» che «è ciò che più disturba e toglie coerenza, rendendo difficile anche il comportamento delle commissioni» che spesso non sono nemmeno a conoscenza dei lavori in atto.
Quello che serve secondo Carpi è allora una proposta, finalizzata alla qualità, tracciabilità e promozione dei materiali derivati dal riciclo, ed articolata attraverso nuove metodologie di lavoro, a partire da economie di scala e modelli organizzativi maggiormente efficaci.
E la proposta è stata articolata nel pomeriggio raccogliendo dagli operatori del settore, alcuni punti prioritari su cui concentrare l'operato del consorzio Carpi, ai fini della redazione di una proposta concreta.
Gli elementi prioritari della proposta segnalati riguardano la necessità di arrivare a migliorare i sistemi di raccolta differenziata per aumentare a monte l'omogeneità del rifiuto.
Importante anche una maggiore differenziazione dei sistemi di gestione del rifiuto, volta a garantire la libera concorrenza secondo i dettami della Commissione Europea.
E poi una maggiore sinergia della gestione dei rifiuti assimilati, volta alla preparazione degli stessi all'avvio a riciclo meccanico; a tale riguardo si segnala l'opportunità di sfruttare l'esperienza del comparto che storicamente gestisce gli speciali, per ottimizzare l'operato delle aziende che vi lavorano.
E infine, anche se non in ordine di importanza gerarchica la promozione della produzione di imballaggi e prodotti in cui già dalla progettazione e poi dalla realizzazione si renda più agevole la gestione successiva del rifiuto, pensando cioè nella fase di produzione al fatto che quel manufatto diventerà un rifiuto destinato ad un sistema di raccolta, selezione e riciclo meccanico. E fare in modo, quindi, che queste fasi diventino più agevoli.
Proposte che ben si articolano con l'esigenza di rendere il nostro paese, storicamente povero di materie prime, più attrezzato a riutilizzare materie seconde che provengono sia dai rifiuti urbani che speciali.
Un obiettivo che anche il gruppo di lavoro europeo incaricato dalla Commissione europea dell'industria di redigere la lista delle materie prime necessarie, a prezzi ragionevoli, al funzionamento dell'industria dei paesi Ue, ha indicato segnalando l'esigenza di lavorare in maniera più efficiente sul riciclaggio dei materiali provenienti dal circuito dei rifiuti.