[17/06/2010] News

Piano della Cina per proteggere le sue sorgenti di acqua urbane

LIVORNO. Il governo cinese ha approvato un piano per la protezione delle sorgenti di acqua dolce nelle aree urbane per «Garantire la sicurezza dell'acqua potabile e proteggere la salute della popolazione».

Il "Piano per la protezione delle sorgenti di acqua potabile urbane (2008-2010)", che si basa sui dati di un indagine realizzata in tutta la Cina sulla qualità di 4.002 sorgenti d'acqua potabile in 655 città e villaggi, è stato pubblicato congiuntamente da 5 ministeri e quelli della protezione ambientale, e della salute pubblica sono incaricati di applicarlo e di condurre i lavori per la salvaguardia dell'ambiente e per il controllo dell'inquinamento nelle aree dove si trovano sorgenti di acqua potabile.

Secondo l'agenzia ufficiale Xinhua, il Piano prevede che «Le costruzioni illegali, gli scarichi fognari, le discariche di rifiuti e le fabbriche spariranno dalle zone interessate». Anche alcune attività, come l'acquacoltura, che potrebbero inquinare l'acqua nelle zone protette, verranno vietate. Inoltre il Piano impegna il governo e le autorità locali a mettere sotto controllo l'inquinamento di origine agricola e prodotto dagli allevamenti e dal trasporto fluviale. I governi locali, che chiudono spesso più di un occhio davanti all'inquinamento ed agli inquinatori, dovranno avviare dei progetti di recupero degli ambienti naturali nelle zone protette. Il governo centrale di Pechino rafforzerà il sistema di sorveglianza e risposta rapida per il controllo e la gestione della qualità dell'acqua.

Il costo del piano dovrebbe essere intorno ai 58 miliardi di yuan (8,5 miliardi di dollari), poco meno della metà di quanto la Bp ha messo nel suo fondo per risarcire i danni della marea nera nel Golfo del Messico.

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