[18/06/2010] News
LIVORNO. Il 20 giugno il collettivo "Stop-Epr, ni à Penly, ni ailleurs" organizza a Dieppe, la città francese a 15 km da Penly, dove dovrebbe essere costruito il secondo Epr francese, una "passeggiata" antinucleare e per le Enr (energie rinnovabili) che si annuncia molto affollata. «Malgrado le Grenelle 1 e 2 che ignorano "sarkosysticamente" il nucleare - dicono gli organizzatori nel loro appello - vogliamo veramente che questa manifestazione riesca: per questo abbiamo bisogno di voi tutti, singoli ed organizzazioni per ricordare la nostra opposizione alla costruzione di questo maledetto reattore nucleare».
Domenica la manifestazione inizierà a mezzogiorno con un con un picnic "à la fortune du pot" sul prato di fronte al mare, dopo ci sarà una "passeggiata" che si snoderà sul lungomare di Dieppe durante la quale Stop-Epr chiede di dare libero corso all'immaginazione: portare oggetti rumorosi, lattine di pomodoro "musicali", tamburelli, cappelli, costumi (t-shirts, costumi, travestimenti...), striscioni, cartelloni "pubblicitari", slogan ... Vogliamo una manifestazione gioiosa e spontanea (sempre non violenta) vicina ai cittadini: parole che coinvolgano, volantinaggio e soprattutto spiegazioni fornite agli spettatori! Quindi contiamo su di voi, soli, in famiglia, in bande di amici, con il vostro cane...».
Intanto il Clan Picard, un'associazione che aderisce al collettivo Stop Epr, e che collabora con Réseau Sortir du Nucléaire, ha scritto ai sindaci ed ai consiglieri comunali interessati dalla realizzazione del progetto Epr di Penly, sottolineando che «Il débat public, riguardante la costruzione, da parte di Edf, di un nuovo reattore nucleare del tipo Epr sul sito elettronucleare di Penly, ha aperto ufficialmente le porte il 24 marzo e le chiuderà il 24 luglio! In occasione di questo avvenimento, a nome del Clan Picard, Comité Local Anti-Nucléaire, interveniamo presso l'insieme del Consiglio municipale del vostro Comune per rimettere in causa questo progetto. La Somme é naturalmente interessata a questa costruzione, così come la Seine Maritime: i limiti amministrativi non vogliono dire nulla, così come le frontiere naturali come La Bresle che separa i nostri due dipartimenti. In più, le distanze in linea aerea tra le nostre città e Penly sono infime: Mers les Bains é a 15 km, Abbeville a 40, Amiens a 80 e Ham a 135. Immaginatevi allora la situazione degli abitanti del nostro dipartimento in caso di incidente nucleare: prenderemo la nube radioattiva in piana faccia al minimo colpo di vento (nella nostra regione, il vento soffia spesso da ovest-sud-ovest e a più di 30 km/h ). In conclusione, la radioattività dell'aria ci metterà meno di 12 ore per raggiungere l'insieme del dipartimento, come sfortunatamente indica la gestione post-accidentale di un incidente nucleare. A futura memoria, vi ricordiamo che il solo reattore nucleare del tipo Epr in costruzione in Francia, a Flamanville, sta dando tante delusioni, sia per il sovra-costo che per la sicurezza. E' lo stesso per quello che Areva ha l'incarico di costruire a Olkiluoto, in Finlandia. In conclusione, nessuna buona esperienza può essere presentata da Edf prima della messa in cantiere dell'Epr a Penly. Non potete ignorare i problemi ingenerati dalle scorie che dovranno certamente transitare attraverso la Somme. Come sapete, questi trasporti rappresentano un rischio ambulante non trascurabile, per il fatto stesso che dei materiali radio-tossici siano trasferiti, per I tragitti che percorrono all'interno dei Comuni nei quali possono anche stazionare. Il "rischio zero" non esiste nella catena del nucleare, perché tutti, agenzie di sicurezza, costruttori, si accontentano di "un rischio gestibile", rivelatore della pericolosità della materia. Vi invitiamo, signore e signori eletti, a pronunciarvi chiaramente su questo progetto industriale. Speriamo vivamente che il vostro Consiglio municipale stimi come suo dovere di vigilare sulle condizioni di vita della sua popolazione e del personale interessato e che si pronuncerà, conseguentemente, per una moratoria sulla costruzione dell'Epr. E' urgente, vitale e responsabile».