
[21/06/2010] News
LIVORNO. Un programma di gestione dell'azoto relativo alle zone vulnerabili, in linea di principio, deve essere sottoposto a Valutazione di impatto strategico (Vas). Perché essendo un programma d'azione relativo alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato da nitrati proveniente da fonti agricole può avere effetti significativi sull'ambiente.
Lo afferma la Corte di giustizia europea sulla questione sollevata dal Consiglio di Stato belga.
Con una precedente sentenza del 2005 della Corte il Belgio è stato condannato per non aver adottato entro il termine prescritto, le misure necessarie per dare completa e corretta attuazione alla direttiva relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole (91/676). Dunque per dare attuazione alla sentenza, il governo vallone ha emanato un decreto con il quale modificava il Libro II del Codice dell'ambiente, contenente il Codice dell'acqua, nella parte relativa alla gestione sostenibile dell'azoto in agricoltura.
Però, la Terre Wallonne Asbl e la Inter-Environnement Wallonie Asbl hanno chiesto al Consiglio di Stato l'annullamento del decreto, deducendo, in particolare, che il programma in esso contenuto non è stato sottoposto a una valutazione ambientale. Ma il governo vallone ha sostenuto che il programma di gestione dell'azoto in agricoltura non rientrasse nell'ambito di applicazione della direttiva sulla Vas (2001/42). Dunque il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere il giudizio e di sottoporre alla Corte europea.
La Vas è una forma di valutazione preventiva dell'impatto che l'attività umana può produrre sull'ambiente. Il suo scopo è quello di consentire una valutazione dell'impatto ambientale non concentrandosi su uno specifico progetto (cosa che avviene per la Valutazione d'impatto ambientale), ma su piani e programmi al fine di prevedere gli effetti, nel lungo periodo, delle decisioni che vengono adottate e se esse risultano davvero sostenibili.
Dunque lo scopo della direttiva Ue del 2001 (che introduce tale tipo di strumento) è di garantire un elevato livello di valutazione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e di programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che il piano o il programma che possono avere effetti significativi sull'ambiente venga sottoposto a Vas.
E per piani e programmi d'azione la direttiva intende, da un lato, quelli elaborati da un'autorità a livello nazionale, regionale o locale oppure quelli predisposti da un'autorità per essere approvati, mediante una procedura legislativa, dal parlamento o dal governo e, dall'altro, quelli previsti da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative.
Contemporaneamente la direttiva del 1991 (quella sulla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole) prescrive la predisposizione di programmi d'azione in tutte le zone vulnerabili designate dagli Stati membri. Tali programmi devono comprendere misure e azioni destinate a combattere l'inquinamento provocato dai nitrati, azioni attuate e controllate dagli Stati membri. Le autorità competenti devono altresì riesaminare periodicamente la pertinenza delle misure e delle azioni e, se del caso, rivedere i programmi d'azione. Dunque in linea di principio sono piani d'azione che rientrano nella disciplina della Vas.
Va però ricordato che, sebbene non tutte le misure legislative relative alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole costituiscano un piano o un programma ai sensi della direttiva Vas, la sola circostanza che una siffatta misura sia adottata per via legislativa non determina la sua esclusione dall'ambito di applicazione della direttiva.