[11/08/2009] News
LIVORNO. L'Unione europea ha finanziato un progetto pilota di due anni finalizzato al censimento della qualità dell'aria nelle scuole. Con decisione del 7 agosto (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del giorno successivo) la Commissione europea mette a disposizione 4.000.000 di euro per il 2009. A seguito di bando di gara generale verrà aggiudicato un contratto di servizi globali.
L'autorità di bilancio, infatti, ha autorizzato la Commissione a destinare uno stanziamento al finanziamento di un progetto pilota mirato ad approfondire le conoscenze sulla qualità dell'aria all'interno di scuole e di infrastrutture di custodia dei bambini.
Un progetto che ha una portata più ampia rispetto a quelli precedenti (del 2001 e del 2008) perché aperto anche ai nuovi Stati membri.
Circa il 20 % della popolazione dell'Ue trascorre lunghi periodi ogni giorno nelle scuole e dato che l'incidenza dell'asma e di altre malattie respiratorie aumenta rapidamente in Europa, in particolare presso i bambini, il progetto mira a individuare e analizzare i problemi dell'aria con particolare attenzione alla ventilazione, alla costruzione degli edifici, alla manutenzione e alla pulizia.
Per ridurre l'inquinamento atmosferico nelle infrastrutture scolastiche, il progetto pilota mira a valutare l'impatto del cambiamento climatico (maggiore frequenza di ondate di calore, ondate di freddo e inquinanti atmosferici) nelle scuole sulla salute dei bambini. E mira a formulare adeguate raccomandazioni per contribuire a risolvere i problemi qualitativi dell'aria all'interno dell'ambiente scolastico, basandosi su progetti anteriori e cercando di creare una sinergia con i progetti esistenti.
Non è la prima volta, infatti, che la Comunità europea sostiene progetti di questo tipo.
Nel 2001, la Commissione ha sostenuto un progetto sulla sanità respiratoria nelle scuole in cinque città europee in Danimarca, Francia, Italia, Norvegia e Svezia. I risultati del progetto hanno dimostrato problemi comuni, ad esempio una cattiva ventilazione e un'elevata presenza di particolati, muffe e allergeni.
Mentre nel 2008 è stato presentato ufficialmente un progetto pilota sull'esposizione a prodotti chimici nell'area interna e sui potenziali rischi sanitari, finanziato dal Parlamento europeo. L'analisi riguardava anche le scuole e gli asili nido situati in città di alcuni Stati membri selezionati dell'Ue. E i principali risultati rilevano la necessità di proseguire le ricerche per alleviare l'onere dell'inquinamento dell'aria interna gravante sulla salute pubblica (in particolare in ambienti interni in cui i bambini si trovano di frequente, ad esempio scuole e asili nido).
Ecco dunque che nel 2009, tenuto conto del bilancio disponibile e dei risultati ottenuti, l'UE ha ritenuto di ampliare la portata del progetto: anche i paesi candidati e i paesi dell'Europa centro-orientale vengono inclusi. Proprio perché l'obiettivo è quello di elaborare linee direttrici su misure correttive per una vasta gamma di situazioni in Europa.
Del resto la qualità dell'aria all'interno degli edifici rispetto a quella esterna ha attirato meno l'attenzione (anche se la ricerca in quest'ultimo campo è applicabile, in certi casi, anche all'aria all'interno degli edifici), tanto che esiste un vasto quadro legislativo per l'aria esterna mentre per l'aria interna degli edifici la regolamentazione è frammentata. Per non contare il fatto che la qualità dell'aria all'interno degli edifici scolastici è stata meno studiata della qualità dell'aria all'interno di altri ambienti chiusi.