[24/06/2010] News toscana
FIRENZE. Durante un seminario svoltosi al Polo Tecnologico di Navacchio (Cascina-Pisa) è stato presentato per la prima volta nel nostro paese, lo stato dell'arte, le opportunità, applicabilità e testimonianze di un metodo in grado di fornire fondamentali informazioni per la gestione delle acque sotterranee. Si tratta di una tecnologia altamente innovativa, già applicate in Australia e Canada da alcuni anni ma scarsamente conosciuta nel sud dell'Europa, che utilizza l'elettromagnetismo. Elicotteri dotati di apparati per l'invio di onde elettromagnetiche sono in grado di mappare le risorse idriche e idrogeologiche in profondità, su larga scala, ad alta risoluzione e a costi relativamente contenuti. Una delle prime prove applicative in Italia si è avuta sulla Laguna di Venezia.
«Abbiamo potuto distinguere accuratamente le diverse caratteristiche idrologiche, sia al di sotto della laguna che del terreno agricolo accanto ad essa- ha dichiarato Andrea Viezzoli, della Aarhus Geophy, azienda dell'Incubatore d'impresa del Polo Tecnologico-. Gli aspetti idrologici rilevati sono, per esempio, l'estensione dell'intrusione dell'acqua salata nella falda acquifera costiera e la transizione tra la parte superiore dei sedimenti saturi di acqua salata e i sedimenti sottostanti sotterranei di acqua dolce sul fondo della laguna, e le aree di probabile scarico delle acque o gas sottomarini».
Con l'elettromagnetismo da elicottero è possibile mappare aeree di territorio molto grandi, ottenendo una quantità notevole di dati rapidamente e, rispetto ai metodi convenzionali, anche con maggiore economicità. Altro vantaggio è la possibilità di indagare senza accedere ai siti, e quindi senza dover chiedere eventuali permessi ai proprietari privati. Esistono solo una manciata di sistemi Aem affidabili al mondo (nessuno italiano)- informano dalla Aarhus Geophy- tra cui SkyTEM (danimarca), VTEM e i sistemi Fugro (Canada-Australia). In ogni caso il parametro fisico misurato direttamente è la conducibilità elettrica, cui corrispondono le diverse unità idrogeologiche. A seconda dei vari sistemi, la profondità di indagine varia da circa 100 a 300-400 m. I dati, ad alta risoluzione spaziale, possono poi essere integrati con altri dati o informazioni restituendo una fotografia accurata del sottosuolo. Le principali applicazioni di questa tecnologia sono rivolte all'idrogeologia, in particolare allo studio della vulnerabilità degli acquiferi, alla verifica delle intrusioni saline nelle fasce costiere, al monitoraggio delle zone soggette a depauperamento delle colture, alla verifica di nuovi campi pozzi, alla scoperta di inquinamento industriale e agricolo su larga scala, in alcuni casi al monitoraggio del dissesto idrogeologico.
«Queste informazioni - ha continuato Viezzoli - sarebbero state di difficile acquisizione con i classici metodi invasivi (carotaggi) e possono diventare fondamentali per pianificare futuri interventi sulla Laguna. Se ci sarà l'interesse delle istituzioni a visionare i nostri risultati, il grado di conoscenza di questo ambiente unico al mondo si accrescerà e si potranno assumere decisioni importanti dal punto di vista infrastrutturale o nella gestione delle attività ittiche senza danneggiarlo» ha concluso il ricercatore.