[28/06/2010] News
FIRENZE. Le conseguenze della crisi economico finanziaria sono ancora ben evidenti mentre i capi di Stato e di Governo del G20 non riescono ancora a trovare accordi sulle misure da adottare per uscire dalla crisi e soprattutto per non rientrarci a breve termine. Le associazioni ed organizzazioni promotrici della Campagna zerozerocinque che chiedevano ai paesi del G20 un impegno per inserire una tassa sulle transazioni finanziarie il cui gettito sarebbe stato destinato a pagare parte dei costi della crisi innescata dalla finanza speculativa, deluse dal vertice di Toronto si rivolgono ora all'Europa.
«Il G20 non è stato in grado di coordinare le iniziative per uscire dalla crisi e regolamentare la finanza - ha sottolineato Farida Bena, di Ucodep- ora tocca all'Europa proseguire compatta per un'attuazione della tassa sulle transazioni finanziarie.Una misura per frenare la speculazione senza impatti negativi sull'economia reale, e che potrebbe produrre un gettito fondamentale per ridare fiato ai conti pubblici e per risorse addizionali per le politiche sociali, la cooperazione internazionale, la lotta ai cambiamenti climatici». La tassa che dovrebbe avere un importo contenuto compreso tra lo 0,01 e lo 0,1 per cento di ogni transazione, servirebbe a finanziare politiche sociali ed ambientali necessarie nei Paesi sviluppati e ridare ossigeno alla cooperazione internazionale per lo sviluppo dei Paesi del Sud mondo, che stanno subendo la crisi globale senza avere responsabilità. «L'approvazione su scala europea - ha spiegato Sergio Marelli, della Focsiv - sarebbe un segnale di grande importanza anche per un suo futuro allargamento a livello internazionale. La questione centrale trattata al G20 è stata quella di come ridare fiato ai conti pubblici devastati dalla crisi e dai piani di salvataggio senza imporre tagli e sacrifici che mettono a rischio milioni di posti di lavoro e la ripresa dell'economia. La tassa sulle transazioni finanziarie è una soluzione in questa direzione, e uno strumento per limitare le attività speculative più dannose. La crisi greca e gli attacchi all'euro hanno dimostrato quanto sia necessario e urgente approvare misure efficaci contro la speculazione». Diverse ricerche- informano le organizzazioni- hanno dimostrato come la tassa sulle transizione finanziare sia realizzabile anche su scala europea o della zona euro, senza difficoltà tecniche e senza il rischio di elusione dell'imposta o di spostamento delle transazioni in altri mercati. «Se il G20 non è riuscito a dare una risposta univoca ora tocca all'Europa, come suggerito dalla stessa Cancelliera Merkel, dare seguito alla decisione presa dal Consiglio europeo e alla risoluzione del Parlamento UE, entrambi favorevoli alla tassa sulle transazioni finanziarie. L'Italia, in questo percorso, è chiamata a fare la sua parte» ha concluso Andrea Baranes, di Crbm.