[29/06/2010] News

Blitz di Greenpeace Cina ad Hong Kong: “scorie nucleari” al segretariato per l'Ambiente

LIVORNO. Ieri alcuni attivisti di Greenpeace Cina si sono presentati ad Hong Kong, la zona speciale della Repubblica popolare cinese che gode ancora di un livello di "democrazia" e libertà di opinione frutto dell'accordo tra Pechino e gli ex colonizzatori britannici, ed hanno consegnato dei fusti di "scorie nucleari" al  segretario di Hong Kong per l'ambiente, Edward Yau.

La clamorosa protesta di Greenpeace fa seguito alla fuga radioattiva avvenuta il 23 maggio nella centrale nucleare di Daya Bay sulla terraferma, la consegna dei falsi bidoni di scorie voleva ricordare a Yau, agli abitanti di Hong Kong e soprattutto ai potenti ed occhiuti compagni della madrepatria comunista che il nucleare non è la soluzione alle esigenze energetiche della regione.

Secondo Greenpeace Cina «Hong Kong è una posizione privilegiata per programmi delle energie rinnovabili, che sarebbero in grado di generare il 50% della sua elettricità. Uno studio dell'Electrical and Mechanical Services Department del 2002 sosteneva che le fonti di energia rinnovabile a Hong Kong potrebbero dare un contributo significativo al raggiungimento della domanda di energia a lungo termine: 20,1 miliardi di kWh di elettricità, che rappresenta il 50 % del consumo totale di Hong Kong annuo di energia elettrica . Eppure, attualmente, le fonti rinnovabili contribuiscono solo dell'1%». Secondo Prentice Koo, un'attivista cinese di Greenpeace, «E' l'energia rinnovabile quella sulla quale deve concentrarsi il governo. Hong Kong e le  sua città vicine hanno tutte le potenzialità per lo sviluppo delle energie eolica e solare, che sono pulite e sicure».

I quattro attivisti di Greenpeace China si sono presentati nel centro della metropoli autonoma bardati di tute di sicurezza, casco e maschere antiradiazioni e dopo hanno dispiegato nell'atrio del segretariato per l'ambiente uno striscione con la scritta "Nuclear is not the solution!" per protestare contro il piano del governo cinese che punta ad ampliare l'offerta di energia dal nucleare ad Hong Kong.

La fuga radioattiva avvenuta nella centrale nucleare di Daya Baiy secondo Greenpeace «Svela ancora una volta il potenziale pericolo del nucleare per la gente, eppure, il capo dell'environmental bureau, Edward Yau, aveva comunicato ai media prima che il governo prevede di ampliare la fornitura di energia nucleare per Hong Kong. Prima della sua fine l'ex governo britannico di Hong Kong  aveva sostenuto lo sviluppo dell'impianto di Daya Bay, un documento del Legislative Council del 1986 rivela che il governo non si era opposto allo studio di fattibilità della  China Light and Power's feasibility  per la costruzione di una centrale nucleare a Daya Bay, senza informare l'opinione pubblica. Nel 1996, nonostante il fatto che ci sono fossero stati oltre un milione di cittadini di Hong Kong contrari all'idea , la centrale nucleare di Daya Bay è stata costruita».

Greenpeace esorta il governo cinese e l'amministrazione autonoma di Hong Kong a dismettere  tutti i piani per ampliare ulteriormente l'energia nucleare e soprattutto di fornire tutte le informazioni riguardanti il nuovo progetto di Daya Bay.

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