[29/06/2010] News
LIVORNO. Il disastro petrolifero del Golfo del Messico e, molto più probabilmente, le disavventure finanziarie, gli incidenti e i ritardi a ripetizione che sta vivendo la costruzione della centrale nucleare Epr Olkiluoto 3, stanno spingendo la Finlandia a proporre una legislazione che prevederebbe la responsabilità illimitata per i proprietari delle centrali nucleari in caso di possibili incidenti.
A dire il vero, già ora un trattato internazionale imporrebbe la responsabilità illimitata, ma questo non è stato attuato, né per le compagnie statali come quelle russe e cinesi né per quelle "private" che vengono munificamente foraggiate con fondi pubblici, perché le compagnie di assicurazione non sarebbero in grado di sostenere questo tipo di accordo nelle loro polizze assicurative.
In India é proprio questo uno dei nodi più contestati nell'accordo nucleare con gli Usa: la non responsabilità da parte dei costruttori e gestori stranieri rispetto alle conseguenze di incidenti nucleari e fughe radioattive (ma anche riguardo ai costi di dismissione).
Le altre parti del Trattato di Parigi imporrebbero oneri molto più alti e concreti alle imprese nucleari, con premi assicurativi più elevati. La proposta finlandese punta a scardinare la resistenza delle imprese nucleari nell'area di maggior valore simbolico e più percepibile dall'opinone pubblica: quella della responsabilità degli incidenti, ma dietro c'è un'altra cosa, una manovra politica propagandistica sugli oneri che dovrebbe preoccupare ancora di più. Infatti, mentre da una parte il centro-destra finlandese dice che bisogna assicurarsi contro i rischi del nucleare (ammettendo di fatto così che sono intrinsechi a questo tipo di energia e di impianti), dall'altra il primo luglio vorrebbe far votare una proposta che autorizza la costruzione di nuovi reattori nucleari.
Il ministro finlandese degli affari economici, Mauri Pekkarinen, vorrebbe iniziare ad attuare unilateralmente l'accordo internazionale e intanto prendere iniziative concrete per spingere altri Paesi a fare altrettanto.
Già nel 2005 la Finladia aveva approvato una legge sulla responsabilità che prevede il rispetto degli obblighi contenuti in un trattato internazionale firmato a Parigi nel 2004. Nel trattato, gli Stati membri dell'Unione europea ed alcuni altri Paesi avevano deciso di imporre un maggiore livello di responsabilità alle multinazionali ed alle imprese nazionali nucleari in caso di incidenti. Né il Trattato né le leggi sono mai state messe in atto. Il trattato inapplicato estenderebbe la definizioni degli incidenti nucleari e le assicurazioni hanno rifiutato di concedere qualsiasi garanzia a questo tipo di politiche, mettendo così praticamente in mora un trattato internazionale.
I media finlandesi sottolineano che «La Finlandia vorrebbe attuare il trattato, ma non vuole essere l'unico Paese a farlo. Nel caso che la Finlandia lo facesse da sola, le società nucleari finlandese sarebbero responsabili per danni causati all'estero, ma le aziende straniere non sarebbero responsabile dei danni inflitti alla Finlandia».
Pekkarinen vorrebbe scardinare questo meccanismo perverso nel quale si intrecciano gli interessi delle assicurazioni e dei colossi del nucleare implementando una delle clausole del Trattato di Parigi: la responsabilità illimitata: «Il titolare di un impianto nucleare è responsabile di tutte le sue ricchezze, le proprietà e di tutte le attività possibili per tali beni. E' questo senza limiti», dice il ministro finlandese che é convintio che il cambiamento legislativo sul nucleare dovrebbe avvenire durante l'attuale legislatura, mentre altre clausole dell'accordo di Parigi dovrebbero attendere una loro attuazione internazionale.
A questa iniziativa si oppone l'impresa nucleare finlandese Tvo, complice e vittima allo stesso tempo del disastro economico e costruttivo della centrale Epr e di Electricité de France (Edf), cha detto che non accetterà la responsabilità illimitata , fino a quando non verranno attuate un unilateralmente anche le altre clausole.
Probabilmente il governo Finlandese, di fronte al crescente malumore per i ritardi e il colossale aumento dei costi di Olkiluoto 3, sta cercando di uscire dalle difficoltà politiche del nuovo "rinascimento" nucleare finlandese con la responsabilità illimitata, una proposta abbastanza teorica perché anche se tutte le imprese nucleari la accettassero, nessuana di loro avrebbe a disposizione le risorse illimitate richieste per ripagare i danni di un incidente del tipo di quello di Chernobyl, alla fine (come potrebbe succedere anche con l'ecocidio petrolifero del Golfo del Messico) le imprese nucleari falliranno sotto il peso di impossibili risarcimenti ambientali, sanitari e sociali e gli Stati dovranno comunque far pagare ai loro cittadini i risultati ed i costi dell'avventura nucleare.