[06/07/2010] News toscana

Livorno, il Piano energetico provinciale salta a settembre

LIVORNO. Tempi lunghi per il piano energetico provinciale che dopo un cammino a rilento è ancora lontano da una forma compiuta e definitiva. Non solo. I ritardi nella redazione dello strumento di pianificazione si sono accumulati a tal punto, che anche quel poco che era stato fatto con le linee guida proposte dall'ex assessore Cristiano Toncelli, oggi vicesindaco di Livorno, rischia di essere vecchio, inadeguato e obsoleto rispetto alle direttive in elaborazione della conferenza Stato-Regioni. La Commissione speciale Energia che si è tenuta oggi in Provincia, quindi, è stata utile, solo a fare a il punto, a fotografare l'attuale stato dei lavori. A meno di un mese dal consueto periodo di "vacatio" agostano della politica, l'assessore all'Ambiente Nicola Nista, da poco più di un mese alle prese con la delega dell'energia, non ha potuto che illustrare quanto è stato fatto fino ad oggi, la sua strategia. «Siamo in attesa delle decisioni della conferenza Stato-Regioni e credo che a settembre la situazione sarà più chiara. La Commissione di oggi è servita a fare il punto del lavoro svolto e di come intendo procedere per lo sviluppo del piano e di conseguenza del Ptc», ha spiegato Nista. Per ora, siamo fermi alle valutazioni procedurali, ma soprattutto non c'è ancora alcuna bozza. «In verità mi aspettavo che ci fosse, tant'è che ho fatto una richiesta ufficiale agli uffici per poterla studiare e invece ancora non ci siamo», ha spiegato il membro della Commissione Michele Mazzola e capogruppo dei Comunisti italiani in Provincia.

«L'impressione è che mentre non viene deciso niente, il territorio cambia e le risposte non arrivano. In pochi mesi sono state approvate due centrali a biomasse in porto a Livorno senza il rispetto della filiera corta e del Pier. La questione più urgente da affrontare rimane comunque il progetto del rigassificatore di Rosignano, un impianto che la Regione, nel Dpf, dice di voler valutare nelle sue ricadute occupazionali», ha spiegato Mazzola. E sempre sul fronte delle "lacune di programmazione", arriva oggi la notizia che il parco fotovoltaico di Montegemoli, alla periferia di Piombino, 26 ettari da destinare a un impianto che certo non può essere annoverato tra quelli a generazione diffusa, procede a passo spedito: dopo l'assegnazione della gara da parte di una Ati, il progetto è in fase di istruttoria negli uffici della Regione toscana e presto potrebbe avere l'ok definitivo senza neanche passare dalla Via. Questo intervento, tra l'alto, si va ad affiancare a una centrale a biomasse (attiva da circa un anno e alimentata da olio di palma), e alla richiesta per l'installazione di 4 torri eoliche sempre a Montegemoli. Tutto, all'insegna delle rinnovabili, o quasi (l'olio di palma non rispetta la filiera corta), tutto in assenza di programmazione territoriale.

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