[08/07/2010] News

L'Australia dice no alla carbon tax e fa l'ecolabel volontario carbon neutral per le imprese

LIVORNO. La nuova premier laburista australiana, Julia Gillard, ha escluso che un qualsiasi tipo di carbon tax venga approvata prima del 2012, poi ha annunciato che pensa di rendere pubblica una nuova politica sul cambiamento climatico. L'Australian Associated Press (App) fa notare che «Questo significa che non ci sarà né un Emission trading system (Ets), né una carbon tax e nemmeno un'imposta provvisoria sul carbonio entro il 2012. La signora Gillard ha già annunciato dei nuovi approcci sulla tassa delle miniere e sui richiedenti asilo».

Lo spostamento "a destra" della Gillard è evidente ( anche se già l'ex primo ministro Kevin Rudd aveva aggiornato l'approvazione dell'Ets dal 2010 ad almeno il 2013), ma se forse sta recuperando la fetta dell'elettorato laburista più conservatore, rischia di perdere consensi tra i giovani progressisti dei centri urbani che sembrano sempre più disposti a votare gli Australian Greens.

L'opposizione conservatrice ha detto che il primo ministro non aveva altra scelta, mentre il leader dei Verdi, Bob Brown, ha descritto così l'impotenza dei laburisti: «Il governo si è seduto sulle proprie mani».

La Gillard ha ribattuto dagli schermi del programma Lateline dell'Abc: «Ho già detto che rispetterò la decisione che è stata annunciata dal governo e che rivedremo nel 2012 la natura del community consensus in Australia per quanto riguarda il  Carbon pollution reduction scheme».

La Gillard ha ribadito che il cambiamento climatico rimane una delle priorità della politica: «E'' deludente per me quanto per milioni di australiani che non ci sia un prezzo per il carbonio. Se sarò eletta primo ministro riproseguirò sul caso del carbon price in patria e all'estero»

Il portavoce dei Greens, Greg Hunt, risponde su The Australian online di oggi che l'unica opzione aperta per la Gillard è quella di formare una coalizione politica: «Penso che siano convinti che il governo debba adottare elementi significativi per una politica di coalizione, ma la pratica standard è quella di negare che lo stanno facendo», poi ha attaccato la premier: «Il primo giorno ha indicato chiaramente al popolo australiano, che aveva intenzione di procedere con l'Ets e i carbon prices. E questo è stato un inganno deliberato perché dopo due settimane è stata costretta a fare marcia indietro. Se il primo ministro non prenderà in considerazione l'Ets entro il  2012, non sarà attuato fino al 2014. Gli australiani stanno per essere completamente delusi. Questo è davvero un fallimento per arrivare ad un futuro governo Gillard, ed è fatto per recuperare dei voti prima delle elezioni».

Il governo sembra aver respinto anche il documento diffuso ieri dal Lowy Institute che traccia un percorso alternativo per affrontare il cambiamento climatico globale, eppure si tratta di un rapporto scritto non certo dagli ambientalisti, ma da un economista e membro del board della Reserve Bank, Warwick McKibbin, che sottolinea che dovrebbe essere il Major Economies Forum e non l'Onu a muoversi per mettere in atto un prezzo del carbonio, perché i suoi 17 membri sono responsabili dell'80% delle emissioni di CO2 a livello mondiale. Senza l'impegno a fissare un carbon price da parte di forti inquinatori come Usa, Cina ed Australia (il maggiore a livello procapite) i gas serra continueranno a crescere, mentre l'Onu prosegue nei suoi sforzi.

Ma il ministro australiano per il cambiamento climatico, Penny Wong, su The Australian è stato sprezzante: «I nostri sforzi sono più concentrati sull'attuazione degli impegni già presi con l'accordo di Copenaghen, piuttosto che spendere tempo prezioso a rinegoziare l'intero quadro globale per affrontare il cambiamento climatico». La Won ha invece annunciato un nuovo Carbon Neutral Program che verrà attuato insieme all'Australian Carbon Trust. Il National Carbon Offset Standard, avviato il primo luglio, è un impegno volontario che punta soprattutto a migliorare le immagini della aziende rispetto alla loro impronta ambientale percepita dai consumatori. Il Carbon Neutral Program  sostituirà la parte carbon neutral del Greenhouse Friendly Program che si é conclusa il 30 giugno 2010 e sarà  gestito dall'Australian Carbon Trust.

«Il Carbon Neutral Program, un'iniziativa del National Carbon Offset Standard (Ncos), consentirà alle imprese di certificare i loro prodotti, servizi od operazioni come carbon neutral - ha spiegato la Wong - Le imprese che aderiranno al Carbon Trust otterranno l'utilizzo del logo Ncos. Se avranno successo, saranno in grado di utilizzare questo logo per commercializzare i loro prodotti e servizi. Questo programma è a beneficio dei consumatori, dando loro una maggiore certezza sul fatto che un prodotto è veramente carbon neutral. I consumatori saranno in grado di essere sicuri quando vedranno su un  display commerciale il logo che si tratta di un'azienda impegnata nella riduzione delle sue emissioni e per diventare carbon neutral».

Diverse imprese australiane hanno già manifestato la loro intenzione di partecipare al Carbon Neutral Program, tra queste ci sono An Meá, Australian Paper, Australia Post, ANZ, Carbon Planet, Fosters, Jetstar, Keytek, National Australia Bank, Lion Nathan, Printer Workz, Qantas, Sensis, Sustainable Living Fabrics e Virgin Blue Airlines. Il presidente dell'Australian Carbon Trust,  Robert Hill, é convinto che «Il Carbon Neutral Program fornirà un punto di riferimento per consumatori e aziende per valutare le affermazioni di neutralità carbonica».

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