[13/07/2010] News

Presentato il "Rapporto fonti rinnovabili 2010" elaborato dall'Enea: luci e ombre

FIRENZE. Rinnovabili: bene in Europa, discretamente anche in Italia ma siamo ancora in ritardo specialmente su alcune fonti. Questo in estrema sintesi è quanto emerge dal "Rapporto fonti rinnovabili 2010" elaborato dall'Enea. In dieci anni la capacità installata per la produzione elettrica da energie rinnovabili in Europa è salita del 54%, con una copertura nel 2008 pari al 16,4% del totale. In Italia, secondo lo studio, grazie anche all'elevata remunerazione del sistema incentivante, alcune fonti hanno raggiunto sviluppi molto incoraggianti.

«Nel settore fotovoltaico - si legge nel Rapporto - la nuova capacità installata nel solo 2009 (574 MWp) è stata largamente superiore a quella cumulata complessivamente fino all'anno precedente (458 MWp), facendo superare la soglia di 1 GWp.Quanto all'eolico l'Italia risulta il terzo paese in Europa nel 2009 sia per nuova potenza installata (1.113 MW) che per potenza cumulata (4.850 MW)». Secondo l'Enea, nel nostro paese si assiste ancora ad un notevole ritardo, in particolare nei settori del solare termico e della biomassa in cui si è ben lontani dallo sfruttare il potenziale disponibile. Un caso eclatante è quello del solare termico in cui l'Italia è al 14/o posto tra i Paesi europei, con una potenza installata di 23,4 kW ogni mille abitanti rispetto ai 362 kW dell'Austria. Solo una forte diffusione delle tecnologie esistenti e l'introduzione accelerata di quelle ancora in fase di sviluppo potranno consentire il raggiungimento degli obiettivi assunti in ambito comunitario, pari al 17% di energia da fonti rinnovabili sul totale dei consumi finali. Per l'Enea è necessario un percorso di accelerazione tecnologica che consentirà nel lungo periodo (2040) di dimezzare le emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 2005 e già nel medio periodo (2020) quasi un quarto dell'abbattimento totale sarà possibile grazie alle rinnovabili, in particolare biocombustibili e rinnovabili elettriche. «Il forte ritardo dell'Italia nell'adeguamento della propria capacità produttiva infine, ha generato negli ultimi anni un aumento delle importazioni di quasi il 50% rispetto al 12% dell'Unione Europea» sottolineano dall'Enea.

Le richieste di connessioni alla rete fittizie, ritardi autorizzativi e mancanza di una filiera industriale nazionale, sono alcune delle criticità esistenti in Italia per uno sviluppo sostenibile delle rinnovabili, evidenziate dal direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli. Gli industriali stimano che il raggiungimento dell'obiettivo europeo, per il solo settore elettrico, costerà 9 miliardi di euro nel 2020, con un incremento del costo medio dell'energia elettrica consumata di circa 25 euro/MWh2.

«Negli ultimi anni si è assistito ad un consistente aumento della quantità di energia prodotta da rinnovabili - ha dichiarato Galli - a cui non è corrisposto un adeguato sviluppo della rete elettrica per ritardi autorizzativi, con il risultato che spesso viene immessa solo una percentuale minore della capacità produttiva. Per risolvere queste criticità è fondamentale che nell'autorizzazione unica per la costruzione dell'esercizio degli impianti sia compresa anche quella per la costruzione delle opere di connessione alla rete elettrica» ha concluso il direttore generale di Confindustria. In questo quadro in evoluzione in cui sono necessarie competenze specifiche, il sistema imprenditoriale italiano si avvarrà del supporto dell'Enea e a tal fine è stato siglato un protocollo d'intesa. «E' un accordo che definirei storico - ha commentato il commissario dell'Enea, Giovanni Lelli - Abbiamo messo a disposizione di tutte le associazioni di Confindustria le nostre competenze, per dare loro scenari e indirizzi tecnologici diversi e per associarci nello sviluppo di alcune specifiche attività, come il fotovoltaico e le biomasse».

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