[14/07/2010] News toscana
PORTO AZZURRO (Livorno). Dal 27 al 30 luglio è prevista una gara di motonautica nelle acque toscane del nel Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos, l'area marina teoricamente protetta da un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco che si estende nel mare compreso tra la Toscana, la Sardegna, la Corsica e la Provenza.
Si tratta del Primatist Trophy 2010 che partirà da Porto Azzurro, all'isola d'Elba, per concludersi a Talamone, passando per Porto Ercole.
Secondo Legambiente si tratta di «un vero scandalo internazionale» e l'associazione chiede l'intervento del ministro dell'Ambiente per bloccare la manifestazione nell'area marina protetta.
Secondo Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano, «Il Santuario dei cetacei somiglia sempre di più a una presa in giro. E' protetto, di fatto, da vincoli molto blandi e l'unico vero divieto era rivolto, appunto, alle gare di motonautica. Da tempo abbiamo denunciato il lavaggio di cisterne a mare, il passaggio di petroliere e navi pericolose accanto al mare protetto dell'Arcipelago Toscano, la presenza di containers affondati, pescatori abusivi con reti derivanti e il rischio di trivellazioni petrolifere e addirittura la follia di una centrale nucleare a Pianosa. Ora crolla anche l'ultimo baluardo di tutela ufficiale. Qualcuno ci deve spiegare se questo è il modo di gestire quella che dovrebbe essere l'area marina protetta più grande d'Europa».
Il vice presidente nazionale di Legambiente, Sebastiano Venneri, sottolinea che «Non è passato neanche un mese da quando il ministro Prestigiacomo ha dichiarato, insieme al suo omologo francese, la volontà di affrontare la questione della gestione comune delle acque tra Italia e Francia. Chiediamo il suo intervento per bloccare questa manifestazione insensata nel tratto di mare che ospita il maggior numero di cetacei dell'intero bacino mediterraneo. Chiediamo inoltre al ministro di intervenire per assicurare il funzionamento del Comitato di pilotaggio, l'ente con sede a Genova che dovrebbe gestire Pelagos, bloccato e rimasto sulla carta anche per le inadempienze del nostro Paese».