[15/07/2010] News

Il lago di Maracaibo come il Golfo del Messico?

LIVORNO. Il ministro del Poder Popular per l'energia e il petrolio del Venezuela e presidente della Petróleos de Venezuela Socialista (Pdvsa), Rafael Ramírez, ha respinto sdegnato le accuse dell'opposizione al governo bolivariano dello Stato di Zulia che fanno un parallelismo tra la catastrofe ecologica in corso nel Golfo del Messico e le continue fughe di petrolio nel lago di Maracaibo, il più grande del Sudamerica.

«Quello che sta succedendo attualmente nel Golfo del Messico è un disastro ecologico di dimensioni  uniche - ha detto Ramírez - Lì esiste una fuoriuscita incontrollata da un pozzo che sta sversando 100 mila barili al giorno, questo non ha niente a che vedere con le fughe che si producono nel lago fino a che ci saremo noi a controllarle. Secondo le statistiche della Pdvsa, le fughe che si hanno nel Lago di Maracaibo non superano gli 8 barili al giorno. Ripariamo una media settimanale di 117 fughe lungo tutto il lago».

Il ministro ha anche detto che il fondo del Lago è stato ripulito da 100 mila tonnellate di rottami grazie ad un'iniziativa alla quale hanno contribuito 3 mila persone, tra lavoratori del settore petrolifero, pescatori, allevatori.

Il ministro comunque minimizza il vero e proprio disastro ecologico che è diventato il Lago di Maracaibo, esteso su 13.820 km2 dai cui fondali si estrae ancora la maggior parte del greggio venezuelano.

Sempre nello Stato di Zulia il 12 luglio il personale della Exploración y Producción Occidente della Pdvsa ha recuperato l'80% del greggio finito nel fiume Tamare, che divide i muncipi di Lagunillas e Simón Bolívar. La Unidad de Producción Tía Juana Tierra e la Gerencia de Ambiente dela Pdvsa nell'Occidente assicurano che «Il controllo e il confinamento del petrolio è iniziato appena è stata segnalata la fuga attraverso barriere artificiali, naturali e permanenti», i lavori di disinquinamento sono stati difficili perché il fiume era in piena a causa delle piogge recenti,.

Il ministero per l'energia e il petrolio e il ministero dell'ambiente, che svolgono insieme i lavori di risanamento ambientale, assicurano che le operazioni di disinquinamento proseguono e dovrebbero terminare entro questa settimana.

Il ministro Ramírez ha spiegato che «Quanto agli impatti pertinenti all'industria petrolifere, Pdvsa Socialista insieme agli effettivi della Guardia Nacional Bolivariana attuano un piano di sicurezza nel Lago e nella zona sud che sta dando ottimi risultati. Nell'area del Lago sono stati effettuati arresti in diverse situazioni. In un caso è stata trovata una persona che aveva rubato più di 3.500 tonnellate di cavi, in un'altra 3.800 tonnellate di cavi e dopo è stato trovato un cittadino con un camion che stava rubando più di 50 valvole».

Un lavoro congiunto effettuato dal Cuerpo de Investigaciones Científicas Penales y Criminalísticas (Cicpc) región Zulia e dalla Gerencia de Prevención y Control de Pérdidas (Pcp) della Pdvsa, ha recuperato 5 tonnellate di materiale appartenente all'industria petrolifera nel municipio di San Francisco, arrestando due persone che rubavano un cavo elettrico subacqueo che doveva essere venduto come rame. Il furto dei cavi dal fondo del Lago di Maracaibo è uno degli elementi che danneggiano gli impianti e provocano le perdite di greggio. Humberto Ramírez, capo del Cicpc región Zulia, spiega: «Stiamo proseguendo il lavoro per colpire i principali autori di questi delitti che, senza alcun dubbio, sono legati ai costanti sabotaggi all'industria petrolifera e producono perdite nella produzione di idrocarburi, così come fuoriuscite di greggio a danno dell'ambiente».

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