[15/07/2010] News toscana
FIRENZE. Le connessioni ecologiche, la mobilità alternativa («sia per il tempo libero sia per spostamenti quotidiani competitivi rispetto all'uso dei mezzi privati motorizzati»), le funzioni da assegnare agli "spazi aperti", cioè «alle porzioni di territorio ancora libero da cemento e asfalto, puntando in particolare sulle funzioni agro-forestali e sulla valorizzazione delle trame storico-culturali del territorio».
Sono queste tre, secondo quanto dichiarato oggi dall'assessore regionale all'Urbanistica Anna Marson, le tematiche fondamentali «intorno alle quali ruoterà il lavoro di messa a punto dello schema progettuale del Parco della Piana, inteso non come un'area gestita da un ente pubblico, ma come un territorio in cui promuovere la riqualificazione ambientale e paesaggistica e l'agricoltura di prossimità». Secondo Marson, sul tavolo non c'è "solo" la possibilità di realizzare un parco metropolitano di migliaia di ettari, ma una generale «opportunità per riqualificare l'intera area metropolitana, per fare il punto su ciò che già esiste sul territorio e sulle criticità date sia dall'esistente sia da ciò che la pianificazione effettuata prevede per l'area».
«Il tessuto urbanistico- ha proseguito l'assessore - già presenta varie aree dismesse, e quindi occorre svolgere un'azione di recupero e riqualificazione per vedere dove e come inserire altre funzioni: già oggi, infatti, nell'area esistono moltissime infrastrutture, a cui vanno aggiunte i molti progetti che ancora sono da fare ma che sono stati già decisi. L'obiettivo di fondo è costruire nuove opportunità, recuperare qualità ambientale e paesaggistica nella Piana, recuperare e/o creare economie rurali, e in generale creare una grande infrastruttura ambientale e paesaggistica che dia nuovo valore alle aree urbane che insistono ai margini del Parco».
E' chiaro, comunque (e i sindaci dei comuni della Piana che hanno preso parte alla conferenza stampa - Campi Bisenzio, Sesto F.no, Signa e Poggio a Caiano - lo hanno diffusamente sottolineato) che l'obiettivo-Parco (che pure non potrà mai essere - per usare le parole del sindaco di Sesto Gianni Gianassi - «un giardino dell'Eden con 20 km lineari di altalene tra Firenze e Pistoia» visto il contesto in cui è inserito e l'idea progettuale che ne è alla base) richiede una significativa ridiscussione dell'ampia lista delle opere previste. Al di là del termovalorizzatore - su cui ormai l'opposizione di livello "istituzionale" degli anni passati sembra essersi dissolta - è in particolare il futuro dell'aeroporto di Peretola a stridere con l'infrastruttura-Parco: a questo proposito il sindaco di Campi Adriano Chini ha ribadito la sua posizione per cui «l'ipotesi di pista parallela all'autostrada è incompatibile col Parco», mentre Gianassi ha evidenziato che «al percorso che la Regione sta compiendo per modificare il Pit per la sistemazione di Peretola corrisponde un percorso parallelo che vede il presidente Rossi stesso dire che le priorità sono due: il termovalorizzatore e il Parco, mentre su tutto il resto si discute "ferme restando" le due priorità».
Perplessità cui l'assessore, anche in riferimento alla Valutazione di impatto sanitario (Vis) del 2005 per il termovalorizzatore e alle relative prescrizioni (vedi link in fondo alla pagina) ricordate da Gianassi per la creazione dei 35 Ha di "bosco della Piana" e della piantumazione dei 24.000 tra alberi e arbusti previsti, ha replicato sostenendo la necessità di «una verifica, anche alla luce della Vis, per capire se - e a quali condizioni, e con che gerarchia - sono realizzabili tutti i progetti previsti. Sul termovalorizzatore di Case Passerini, comunque, Marson ha sostenuto che «sarebbe bello poter dire "non serve", ma viste le enormi quantità di rifiuti che vengono prodotte dal capoluogo (e il rapporto che vi sussiste tra raccolta differenziata e indifferenziata) mi sembra doveroso fare un impianto a Firenze: questo non si ridiscute».
Mentre invece, nella tre-giorni di convegno sullo schema strutturale del Parco, che si terrà a Campi Bisenzio (villa Montalvo) il 22, 23 e 24 luglio prossimi, tutte le altre opere previste potranno essere discusse tra i numerosi stakeholder presenti. Dal punto di vista operativo, ha però concluso l'assessore, «non si discuterà tanto dei singoli progetti, ma di quali sono le prestazioni essenziali che l'area del Parco dovrà garantire alla cittadinanza in termini di riqualificazione, stanti anche le infrastrutture previste, come la bretella Prato-Signa, la terza corsia dell'A11 e i progetti per la mobilità metropolitana. Comunque il lavoro non si esaurirà nell'incontro di Campi, ma andrà avanti fino alla fine del prossimo autunno».