[16/07/2010] News toscana

Porto di Livorno, il comune ribadisce: stop alla filiera lunga per le (nuove) centrali a biomasse

LIVORNO. «Per il futuro si renderà necessaria una pianificazione maggiormente vincolante nell'ambito della proposta del piano regolatore portuale che privilegi fonti realmente rinnovabili e pulite (tra cui non è possibile comprendere oli da biomasse a filiera lunga)». Consiglio comunale dixit. Come abbiamo già annunciato nel nostro numero di ieri, il Documento di indirizzo del Piano operativo triennale che il sindaco presenterà tra pochi giorni al Comitato portuale, affronta e chiarisce, una volta per tutte (anche se tra parentesi), l'argomento biomasse.

Un testo non vincolante, certo, ma che ha un suo peso politico. E' quindi un vero peccato leggere, nella parte dedicata all'ambiente, quell'incipit: "per il futuro..".

Eh già, perché ormai i giochi sono fatti, le due centrali a biomasse, quella della Porto energia e quella nell'area ex Carbochimica, non solo sono già state approvate, ma presto saranno avviati anche i lavori.

Secondo il programma della Compagnia portuale (che controlla la Porto Energia), l'impianto più potente, dovrebbe entrare in funzone già nel 2011. Sempre a futura memoria (e qui si che è adeguato il futuro dato che si pianifica e si progetta), sono da evidenziare le indicazioni che il consiglio comunale ha dato sulle politiche ambientali. L'obiettivo in questo campo, è «la promozione di un uso sostenibile ed eco-efficiente delle stesse risorse ambientali».

Cerchiamo di capire di cosa si parla. «In questo quadro, debbono essere collocate le attività di approvvigionamento e di produzione energia per le quale si ritiene che debbano essere messi in atto tutti quegli accorgimenti tecnici e di utilizzo di fonti energetiche che riducono il loro impatto per migliorare la qualità dell'area».

Nessun accenno a eventuali dismissioni o sostituzioni di impianti alimentati da prodotti derivati dal petrolio (vedi centrale Enel) con centrali alimentate con fonti rinnovabili. La vaghezza, è in parte dovuta al tipo di documento (la programmazione energetica è di competenza del Pier e del piano provinciale), in parte a una mancanza di attenzione alle prospettive richiamate dallo stesso documento quando parla di «promozione di un uso sostenibile ed eco-efficiente delle stesse risorse ambientali».

Medesima analisi potrebbe essere fatta per il capitolo dedicato ai rifiuti, troppo evnescente per poter dare certezze sul futuro. «Una particolare attenzione deve essere posta alla produzione dei rifiuti da parte delle aziende ... con l'obiettivo di una diminuizione progressiva del ricorso di tecniche di smaltimento inquinanti (discariche, inceneritori) come previsto dalle normative europee».

Che vuol dir tutto e niente. Quello che non si può perdonare, è vedere un territorio che anno dopo anno, viene trasformato, senza un governo, una vista lunga, un coordinamento tra enti che possa evitare, tra 5, 10 o 15 anni un nuovo documento di indirizzo con lo stesso incipit: "per il futuro"....

Il documento, dopo un dibattito fiume, è stato approvato con 25 voti favorevoli, 9 contrari e 3 astenuti. Dai banchi dell'opposizione sono arrivate le astensioni di Marco Cannito di Città diversa e di Tiziana Bartimmo e Lorenzo Cosimi di Rifondazione che hanno voluto dare un segno di apertura. Sempre dall'opposizione, voto favorevole di Gianfranco Lamberti.

 

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