[26/07/2010] News
LIVORNO. L'Ue istituisce un quadro comune per la comunicazione dei dati e delle informazioni sui progetti di investimento in infrastrutture nei settori del petrolio, del gas naturale, dell'energia elettrica, compresa l'energia elettrica da fonti rinnovabili, dei biocarburanti, e sui progetti di investimento connessi alla cattura e allo stoccaggio dell'anidride carbonica prodotta da tali settori.
E lo fa attraverso un apposito regolamento (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea del 15 luglio e che abroga il precedente) nella convinzione che sia necessario riservare una maggiore attenzione agli investimenti nelle infrastrutture per l'energia nell'Unione "allo scopo di anticipare i problemi, promuovere le migliori pratiche e introdurre una maggiore trasparenza sui futuri sviluppi del sistema energetico dell'Unione".
Dunque le informazioni e i dati accurati sui progetti di investimento, inclusa la disattivazione, nei componenti più importanti del sistema energetico dell'Unione dovranno essere comunicate alla Commissione europea e in particolare al suo Osservatorio del mercato dell'energia. In vero già con il trattato Euratom le imprese hanno l'obbligo di comunicare i loro progetti di investimento. Ma tali informazioni adesso saranno completate, in particolare, con una comunicazione periodica sull'attuazione di tali progetti (intesi come quei progetti finalizzati alla costruzione di nuove infrastrutture, alla trasformazione, all'ammodernamento, all'aumento o alla riduzione di capacità di infrastrutture esistenti, alla disattivazione parziale o totale di infrastrutture esistenti).
Sulla base dei dati la Commissione e l' Osservatorio del mercato dell'energia dovrebbero effettuare analisi dell'andamento strutturale e delle prospettive del sistema energetico dell'Unione e, se opportuno, delle analisi maggiormente focalizzate su taluni aspetti di questo sistema dell'energia. Tali analisi dovrebbero in particolare contribuire a individuare eventuali carenze nelle infrastrutture e negli investimenti ai fini dell'equilibrio della domanda e dell'offerta di energia. Conseguentemente dovrebbero apportare un contributo alla discussione a livello dell'Unione sulle infrastrutture per l'energia (anche perche dovrebbero essere trasmesse al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo, nonché essere rese disponibili ai soggetti interessati).
Del resto il contesto energetico all'interno e all'esterno dell'Unione è mutato negli ultimi anni e fa degli investimenti nelle infrastrutture dell'energia una questione cruciale per garantire le forniture di energia all'Unione, per il funzionamento del mercato interno e per la transizione ad un sistema energetico a basse emissioni che l'Unione ha iniziato.
E un simile contesto energetico richiede importanti investimenti in tutti i tipi di infrastrutture e in tutti i settori dell'energia, oltre che lo sviluppo di nuovi tipi di infrastrutture e di nuove tecnologie che devono essere assorbite dal mercato. La liberalizzazione del settore energetico e l'ulteriore integrazione del mercato interno attribuiscono maggiormente un ruolo di primo piano agli operatori per gli investimenti. Al tempo stesso, nuovi requisiti di politica energetica, come gli obiettivi che influenzano il mix di carburanti, modificheranno le politiche degli Stati membri indirizzandole verso nuove e più moderne infrastrutture per l'energia e si spera sempre più sostenibili.