[26/07/2010] News toscana
LIVORNO. Il compost di qualità in Toscana è un prodotto dalle grandi possibilità. Questo il risultato del progetto Sofilvu, promosso e finanziato da Arsia per conto della Giunta Regionale e coordinato da Toscana Ricicla, nato dalla volontà di creare un mercato per il prodotto del recupero dei rifiuti organici della raccolta differenziata. Un progetto che nel corso di due anni ha approfondito la ricerca sugli effetti dell'utilizzo del compost di qualità a scopo agronomico, analizzato gli scenari di sviluppo della filiera del compost, verificato le potenzialità di impiego dei materiali nelle operazioni di gestione e manutenzione del verde urbano. E i risultati, appunto, «hanno confermato le grandi potenzialità del compost che porta benefici ambientali, agronomici ed economici agli utilizzatori ed alla comunità intera» ha detto Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, che insieme a Maria Grazia Mammuccini, direttore di Arsia ha commentato i risultati del progetto Sofilvu, presentato ad una gremita platea di addetti ai lavori al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino nel corso del convegno "Il compost di qualità in Toscana".
Il compost di qualità è un prodotto che deriva dal trattamento dei rifiuti organici da raccolta differenziata ed è a tutti gli effetti un ammendante che per caratteristiche e composizione rappresenta un'importante fonte di sostanza organica per i suoli impoveriti dallo sfruttamento antropico sia in ambito agricolo che urbano.
«L'aumento delle raccolte differenziate - ha detto De Girolamo - porterà a raddoppiare i quantitativi di rifiuto organico da trattare e quando accadrà dovranno essere presenti impianti quantitativamente e qualitativamente adeguati che producano materiali in linea con le aspettative del mercato. A gennaio 2010 abbiamo siglato un protocollo d'Intesa promosso dalla Regione Toscana con ARSIA e Consorzio Italiano Compostatori e questo progetto testimonia l'impegno del nostro sistema di aziende di valorizzare e promuovere proprio la filiera produttiva del compost».
Secondo Maria Grazia Mammuccini «L'impiego di questo materiale consente non soltanto di realizzare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti, ma anche di apportare beneficio ai terreni vista la politica dell'Ue orientata sempre di più alla tutela dei suoli. Questo progetto, che vede il coinvolgimento delle imprese agricole, permetterà lo sviluppo di buone pratiche agricole che limitano l'utilizzo di risorse come la torba, la diminuzione dell'uso delle sostanze chimiche e il ritorno ad un'attenzione alla presenza della sostanza organica nei suoli».
Paolo Regini, presidente del Coordinamento Ambiente di Confservizi Cispel Toscana, nel corso del suo intervento, ha precisato: «l'utilizzo del compost permette il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, di recupero e di riduzione dei rifiuti in discarica. Ci auguriamo adesso che Comuni e Province utilizzino questo ammendante per i parchi ed i giardini pubblici, solo così potremo creare un circolo virtuoso e soprattutto rispettare le norme in materia di acquisti verdi». Il progetto ha dunque confermato le grandi potenzialità del compost, utilizzabile sia in agricoltura che in altri ambiti di impiego come la manutenzione del verde urbano. Nell'ambito del progetto è stato realizzato un volume dal titolo Impiego del compost di qualità nel verde urbano. Una scelta di sostenibilità, pubblicato nella collana .NET, che è disponibile sui siti web www.toscanaricicla.it e www.confservizitoscana.it.
Da ora in avanti comincia un'altra partita che è quella del trovare mercato e mettere quindi le ali al progetto che è esempio tra i più importanti di green economy.