[28/07/2010] News
LIVORNO. Nel marzo 2010 Greenpeace International pubblicò il rapporto "Koch Industries: Secretly Funding the Climate Denial Machine" nel quale svelava il ruolo svolto dai ricchissimi e misteriosi fratelli gemelli David e Charles Koch nel finanziamento delle iniziative e delle bufale dei tink tank eco scettici e dei negazionisti del global warming.
La settimana scorsa Greenpeace ha pubblicato un altro rapporto, "Bill Koch: The Dirty Money Behind Cape Wind Opposition" che dimostra come l'atro fratello, Bill Koch, abbia finanziato la campagna contro la realizzazione del primo impianto eolico offshore Usa, quello di Cape Wind, solo perché non lo vuole vedere dalla sua lussuosa villa sulla costa del Massachusetts. In realtà la battaglia contro l'energia eolica di Bill Koch non ha niente di estetico: vuole semplicemente difendere la sua fortuna fatta soprattutto attraverso la Oxbow, una società con 3,7 miliardi di dollari di entrate annue, più di 1.300 dipendenti e che vende 10 milioni di tonnellate, fondata con i soldi della causa intentata ai suoi fratelli Carl e David 1983, dopo che era stato estromesso dagli affari di famiglia. Oxbow Corporation vende 10 milioni di tonnellate di petroleum coke e 8 milioni di tonnellate di steam coal all'anno. La Oxbow è considerata una delle imprese più inquinanti e ad alta intensità di carbonio del pianeta, e Greenpeace accusa Bill Koch di difendere l'energia sporca utilizzando la sua immensa ricchezza personale per finanziare l'Alliance to Protect Nantucket Sound, un gruppo antieolico locale che sta cercando in tutti i modi, anche con costosissime azioni legali, di ritardare la realizzazione dell'impianto di Cape Wind, che ha già avuto il via libera di Barack Obama. Grenpeace documenta che la Oxbow corporation ha pagato i lobbysti che hanno cercato silenziosamente di uccidere nella culla il progetto eolico del Massachusetts.
L'attacco mediatico di Greenpeace alle Koch Industries ha alla fine fatto uscire il lupo più grosso dal bosco e David Koch ha concesso una delle sue rarissime interviste al New York Magazine (intitolata significativamente "Billionaire's Party: David Koch is New York's second-richest man, a celebrated patron of the arts, and the tea party's wallet") nella quale difende la sua bella famiglia che si accoltella allegramente alle spalle per i dollari e dove viene presentato come il finanziatore dei Tea Party, le riunioni locali della destra statunitense che, anche con toni razzisti, organizzano la resistenza contro il "socialista" Obama, il governo federale, gli ambientalisti e gli evoluzionisti.
Per capire chi sia David Koch basta leggere una sua risposta al NY Magazine: «Il global warming potrebbe essere buono per il pianeta. Una superficie di gran lunga maggiore sarà disponibile per la produzione di cibo».
L'intervista conferma tutto quello che Greenpeace aveva anticipato con il suo dossier di marzo: «David Koch è un fortissimo avversario del'amministrazione Obama - spiega il giornale - Ha combattuto il disegno di legge sull'assistenza sanitaria e le misure di regolamentazione finanziaria che sono state approvate la scorsa settimana ("Tutti quelli che conosco nel mondo della finanza sono terrorizzati dal potere che si è dato il governo federale "). Si oppone inoltre proposte sul cambiamento climatico del Presidente. Nel suo ufficio, Koch mi ha mostrato un volantino fotocopiato di prodotto da Greenpeace, con sketches di lui e Carl con la scritta wanted for climate crimes and shook it in the air. Le emissioni delle Koch Industries, mi ha detto Koch, sono molto meno di quanto richiesto dalla legge. "Eppure ci stanno attaccando come criminali ambientali", ha detto. "Vogliono mettere me e Charles in carcere". Koch dice di non essere sicuro che il global warming sia causato dalle attività umane e, in ogni caso, vede il riscaldamento del pianeta come una buona notizia. Allungando le stagioni di crescita nell'emisfero settentrionale, dice, farà meglio di qualsiasi trauma causato dalla lenta migrazione delle persone e dalla scomparsa della linea costiera. "La Terra sarà in grado di sostenere enormemente più persone, perché una superficie di gran lunga maggiore sarà disponibile per la produzione di cibo».
Greenpeace accusa Andrew Goldman, il giornalista del NY Magazine che ha intervistato David Koch, di essere stato una specie di zerbino del miliardario e che è strano che il giornale abbia affidato una simile intervista ad un giornalista che cura la rubrica "people", specializzata in personaggi dello spettacolo, chiaramente incapace di «Riconoscere una grande vecchia bugia sul global warming quando la sente. Ma sappiamo che si tratta di una sporca bugia». Nell'intervista Koch fa di tutto per minimizzare la gravità del riscaldamento globale, «Solo così si può continuare a rastrellare con le sue mani e a tenerli stretti in pugno».
Anche per questo Greenpeace ha rilanciato il suo sito web PolluterWatch con i profili di tutti i fratelli Koch.
Kert Davies, a capo del dipartimento ricerca di Greenpeace Usa, spiega che «Il New York Magazine, dà accesso con fiducia a David Koch (che dà raramente interviste), e fornisce una biografia dettagliata dei tre contorti miliardari fratelli Koch. Consentire al magazine tale accesso potrebbe essere stato un tentativo dei PR di limitare un po' i danni ed evitare la crescente attenzione che i Koch ricevono per la loro associazione con gli Amercans for Prosperity e il movimento radicale dei Tea Party».
L'estrema destra Usa in questi mesi ha difeso a spada tratta i Koch dagli attacchi degli ambientalisti e le Koch Industries si sono avvalse della rete dei Tea Party per far circolare capillarmente i loro comunicati stampa "preventivi" contro la "bad press" progressista.
Davies, è contento che il più potente dei fratelli Koch sia stato costretto dalla pressione crescente ad uscire dall'ombra e a rilasciare l'intervista al NY Magazine: «E' grande. L'eredità dei Koch della loro politica nascosta, fatta di negazione del global warming e libero mercato, anti-governo e radicalismo anti-regole è finalmente, lentamente trascinata fuori alla luce del sole... La responsabilità è una cosa meravigliosa, soprattutto quando coinvolge un ricco sfondato».