
[28/07/2010] News
LIVORNO. In molti pensano che nelle economie emergenti il nucleare abbia una comoda strada preferenziale, senza nessuna opposizione. Se questo vale forse per la Cina non accade certamente in India dove pure il governo ha fatto del nucleare civile-militare il gonfia-muscoli del suo orgoglio nazionalistico.
The Hindu racconta la vicenda degli abitanti dei villaggi intorno all'area Jaitapur, nella regione di Konkan, che hanno rifiutato il pacchetto di risarcimenti annunciato la scorsa settimana al Legislative Council dello Stato del Maharashtra il ministro dell'energia Ajit Pawar. In una recente conferenza stampa l'ong antinucleare locale, Madban Jaitapur Mithgavane Panchkroshi Sangharsh Samiti (Samiti), ha detto che nessuno sapeva quale dei tre membri del Consiglio legislativo aveva chiesto di portare i risarcimenti in discussione in Parlamento e di non essere mai stato contattato.
Gli abitanti del villaggio di Madban, interessato dagli espropri per quella che viene presentata come la più grande centrale nucleare del mondo, dicono che fino ad oggi pochi politici si sono occupati delle loro proteste e che nessuno dei villaggi interessati aveva chiesto un aumento dei risarcimenti per gli espropri delle loro terre. "E' fuorviante dire che il Council abbia chiesto pioù soldi allo Stato - ha detto un contadino a The Hindu - Non è questo il caso. Siamo totalmente contrari al progetto e non vogliamo soldi».
Ad aprile Shashikant Keshav Joshi, un abitante del villaggio di Karel , ha presentato una istanza di pubblico interesse alla Bombay High Court, sostenendo che la sua terra è stata acquisita con la forza, che il sito del progetto è a rischio sismico e che la sua collocazione rappresenta una minaccia. Joshi ha detto che gli sono state offerte 2.500.000 rupie come risarcimento per 47 ettari di terreno, ma che lui aveva rifiutato. Ha anche mostrato le sue proprietà terriere con il timbro della Nuclear Power Corporation of India Limited (Npcil), l'impresa che dovrebbe costruire la centrale e che ha già acquisito 938.026 ettari in cinque villaggi del distretto di Ratnagiri.
Satyajit Chavan del Samiti ha detto che gli abitanti dei villaggi non sono interessati né a lavorare nella centrale né ad avere più soldi per cedere le loro terre. Per ora, nessuno ha accettato il pacchetto di risarcimenti che è stato presentato . A maggio, durante un'audizione pubblica tenutasi a Madaban, sono state presentate 600 obiezioni alle autorità , ma nessuna è stata presa in considerazione. Il rapporto sull'audizione, previsto espressamente dal Right to Information Act dell'India, non è disponibile. «Il governo ha finora ignorato le proteste della gente - dice Satyajit Chavan - Ma, se necessario, la gente è disposta a sacrificare la vita per impedire il progetto».
Qualche giorno fa si sono riuniti il membri del Konkan Bachao Samiti (Kbs), S. Banerjee, presidente dell'Atomic energy commission, S.K. Jain, presidente della Npcil e rappresentanti del National environmental engineering research institute (NeeriI) insieme al ministro dell'ambiente dell'Unione Indiana Jairam Ramesh. Il Kbs ha detto a Ramesh che non era soddisfatto della riunione tra Npcil e Kbs del 9 luglio a Mumbai, perché la Npcil non aveva fornito le necessarie informazioni per una discussione scientifica sulla centrale nucleare e ha ribadito che la Valutazione di impatto ambientale preparata dal Neeri è un documento non scientifico che deve essere respinto.
Ramesh ha assicurato che il suo ministero garantirà che tutte le informazioni pertinenti saranno condivise in modo trasparente e che per questo progetto metterà un modello di esame valido per tutti i progetti nucleari. Il ministro dell'ambiente indiano è anche preoccupato per il costo delle bollette elettriche nucleari che devono essere simili a quelle delle centrali a gas e carbone, altrimenti non approverà i progetti. Poi ha chiesto alla Npcil di fornire entro due settimane una risposta scritta e pubblica alle osservazioni dettagliate del Kbs . A metà agosto l'Expert Appraisal Committee dovrebbe esaminare la nuova Via.
Quello di Jaitapur non è il solo progetto nucleare che sta dando grossi grattacapo ambientali alla Npcil sono stati respinti per motivi ambientali anche quelli delle centrali nucleari di Fatehabad nell' Haryana (2.800 MW), Mandla nel Madhya Pradesh (1.400 MW), Srikakulam nell'Andhra Pradesh (6.000 MW) e Bhavnagar in Gujarat (6.000 MW) che la Npcil pretendeva di costruire tutte in soli tre anni. Il comitato di valutazione legale del ministero dell'ambiente ha respinto sottolineando che sono prive di documentazione per molti aspetti. Per ognuna delle quattro centrali mancava addirittura l'analisi della situazione del territorio. Non è stata quindi nemmeno superata la fase per iniziare a fare la Via perché i documenti presentati erano così carenti che era impossibile superare questa prima fase che di solito in India è una formalità.
Ma quello che preoccupa di più l'industria nucleare indiana è l'esplodere della sindrome Nimby (not in my backyard) anche in un Paese che sembra entusiasticamente seguire l'avventura nucleare del suo governo: lo sanno bene i funzionari della Npcil che a giugno, quando sono andati a fare un sopralluogo sul sito di Bhavnagar, sono stati presi letteralmente a calci dagli abitanti del villaggio ed hanno dovuto battere in ritirata.