
[30/07/2010] News toscana
PISA. Leggo che il responsabile regionale dell'urbanistica del Pd dopo le dichiarazioni della Marson sul parco della piana è tornato a ribadire che la titolarità delle scelte deve essere dei comuni e ‘al massimo con la Regione ci può essere cooperazione'.
Al ‘massimo'? Ma di cosa stiamo parlando?
Cerchiamo di ricapitolare qualche puntata precedente.
I guai urbanistici più o meno recenti e ‘famosi' di cui parla giustamente l'assessore hanno ruotato attorno al colpevole; comune o regione? Nel caso celeberrimo della Val d'Orcia dopo un po' di scaricabarile la palla fu passata al ministero dei beni culturali.
Nè i comuni dell'Anpil né la regione cercarono di rimediare rivedendo l'area protetta fasulla per passare -anche rivedendo la legge regionale sui parchi di cui non si è ancora fatto nulla- ad una gestione più collaborativa (insomma ad una vera programmazione) tra comuni, provincia a regione su un piani di pari dignità. Una programmazione - è bene ricordarlo per l'ennesima volta- che non riguarda soltanto l'urbanistica.
D'altronde -chiedo -alla piana il parco cercherà al ‘massimo' la collaborazione con la regione su aereoporto, inceneritore . Vogliamo scherzare? E quanto alla ‘supervisione' che Tortolini sembra temere è bene chiamarla con il suo nome; il governo del territorio ha bisogno di momenti ‘sovraordinati' che si tratti dei distretti idrografici o dei parchi. Sovraordinati perché debbono seguire non i confini amministrativi ma quelli ambientali che si chiamino Piana o Val d'Orcia, o Val di Cornia.
Per quest'ultima, ad esempio, la commissione ambiente della Regione decise all'ultimo tuffo che sarebbe stato bene farci un parco regionale. Se ne sta occupando qualcuno o si teme troppa ‘supervisione' regionale. Ma non dice proprio nulla a Tortolini ma anche agli Ecodem che il massimo accanimento sia stato messo e da tempo proprio nello smantellare questi capisaldi di una politica ambientale che nei piani dei parchi e dei bacini aveva e dovrebbe avere i suoi capisaldi?
E non dice nulla che la risposta anche del Pd sia stata sovente all'acqua di rose anche sul piano nazionale e parlamentare? E non sarebbe ora perciò che anche in Toscana dopo gli omissis del PIT si mettesse finalmente mano a quella politica che intende seguire Rossi e che implica che a pianificare non ci pensano solo gli enti elettivi come ha teorizzato fino a ieri l'assessorato regionale all'urbanistica togliendo ai parchi anche il nulla osta gestito da decenni?
Forse sarebbe bene qualche chiacchera in meno sulla green economy e qualche impegno in più per girare davvero pagina.