[30/07/2010] News

State of the Climate: 10 indicatori per il decennio più caldo. «Il global warming semplicemente innegabile»

LIVORNO. Il rapporto 2009 State of the Climate pubblicato dalla National oceanic and atmospheric administration Usa (Noaa) si basa su 10 "key climate indicators" che portano tutti alla stessa conclusione: l'evidenza scientifica che il nostro pianeta si sta riscaldando. Al rapporto dell'Agenzia governativa statunitense hanno lavorato più di 300 scienziati di 160 gruppi di ricerca in 48 Paesi e i dati confermano che l'ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato sulla terra e che la temperature globale è cresciuta negli ultimi 50 anni.

La Noaa spiega che «Sulla base dei dati globali provenienti da molteplici fonti, il rapporto definisce 10 "planet-wide features" misurabili utilizzate per misurare le variazioni della temperatura globale. Lo spostamento relativo a ciascuno di questi indicatori si rivela coerente con il warming world. Sette indicatori sono in aumento: temperatura dell'aria sulla terra, la temperatura della superficie del mare, la temperatura dell'aria sopra gli oceani, il livello del mare, il calore dell'oceano, l'umidità e la temperatura nella troposfera, lo strato "meteo-attivo" dell'atmosfera più vicino alla superficie terrestre. Tre indicatori sono in calo: il ghiaccio del Mare Artico, la copertura di ghiacciai e neve primaverile nell'emisfero settentrionale».

Jane Lubchenco, sottosegretario Usa al commercio per gli oceani e l'atmosfera e amministratrice della Noaa, sottolinea che «Per la prima volta, e in una singola e convincente comparazione, l'analisi mette insieme più dati dell'osservazione, dalla parte superiore dell'atmosfera fino alle profondità degli oceani. I dati provengono da numerose istituzioni di tutto il mondo. Questi ultimi utilizzano i dati raccolti da diverse fonti, compresi i satelliti, palloni meteorologici, stazioni meteo, navi, boe e indagini sul campo Queste linee di produzione indipendenti di prove portano tutte alla stessa conclusione: il nostro pianeta si sta riscaldando».

Peter Thorne, del Cooperative institute for climate and satellites di Asheville, North Carolina, ha spiegato ai giornalisti che il rapporto tiene conto di un flusso quasi quotidiano di dati sui cambiamenti climatici: «Non una singola analisi è in disaccordo sul fatto che il clima globale stia cambiando. La "bottom line conclusion" è che il riscaldamento del mondo è semplicemente innegabile».

State of the Climate evidenzia che «La società umana si è sviluppata per migliaia di anni all'interno di uno status climatico e ora una nuova serie di condizioni climatiche stanno prendendo forma. Queste condizioni sono sempre più calde, ed alcune aree rischiano di vedere eventi più estremi come siccità, piogge torrenziali e tempeste violente».

Per Peter Stott, che ha contribuito alla redazione del rapporto e che è a capo del Climate monitoring and attribution dell'United Kingdom met office Hadley centre, «Nonostante la variabilità causata da cambiamenti a breve termine, l'analisi condotta per la presente relazione illustra perché siamo così sicuri che il mondo si stia riscaldando. Quando guardiamo la temperatura dell'aria e altri indicatori climatici, di anno in anno vediamo alti e bassi nei dati a causa della variabilità naturale. Comprendere i cambiamenti climatici richiede di guardare i dati più lungo termine. Quando seguiamo le tendenze decennio per decennio, utilizzando più utilizzo di più data sets e analisi indipendenti di tutto il mondo, vediamo i segni evidenti e inequivocabili di un warming world».

Infatti, mentre la variazioni delle temperature annuali spesso riflettono le variazioni climatiche naturali come quelle prodotte da eventi come El Niño/La Niña, le variazioni della temperatura media decennale rivelano le tendenze a lungo termine, come il riscaldamento globale. Secondo il rapporto Noaa ognuno dei tre ultimi decenni è stato molto più caldo del decennio precedente. Il decennio degli anni '80 fu considerato il più caldo mai registrato. Ognuno degli anni '90 è stato più caldo rispetto alla media del decennio precedente. Gli anni 2000 sono stati ancora più caldi.

Deke Arndt, co-editore del rapporto e capo della Climate monitoring branch del National climatic data center della Noaa, affronta il tema della percezione del global warming da parte della gente: «L'aumento della temperatura di un grado Fahrenheit negli ultimi 50 anni può sembrare piccolo, ma ha già alterato il nostro pianeta. I ghiacciai e i ghiacci marini si stanno sciogliendo, le forti precipitazioni si stanno intensificando e le ondate di calore sono sempre più comuni. E, come dice il nuovo rapporto, ora c'é l'evidenza che oltre il 90% del riscaldamento degli ultimi 50 anni é andato a finire nei nostri oceani».

Anche la Nooa fa presente che «Sempre di più, gli americani assistono agli impatti dei cambiamenti climatici nel loro cortile di casa, incluso l'innalzamento del livello dei mari, l'allungamento delle stagioni, i cambiamenti delle portate dei fiumi, gli aumenti dei nubifragi, lo scioglimento delle nevi e l'aumento della stagione delle acqua libere dai ghiacci. Le persone sono alla ricerca di informazioni pertinenti e tempestive su queste modifiche per informarsi su come prendere decisioni che riguardano praticamente tutti gli aspetti della loro vita».

Per questo la Noaa mette a disposizione dei cittadini e delle imprese il Climate Portal ( http://www.climate.gov), compreso un breve video che riassume alcuni dei punti salienti dello State of the Climate Report che è disponibile all'indirizzo http://www.ncdc.noaa.gov/bams-state-of-the-climate.

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