[30/07/2010] News
LIVORNO. Il rapporto 2009 State of the Climate della Noaa del quale parliamo in un'altra pagina del giornale dimostra senza ombra di dubbi l'origine antropica del global warming e secondo Peter Stott, capo del climate monitoring del Met Office britannico, uno dei 300 scienziati delle 160 agenzie che hanno collaborato allo studio Noaa, «La spiegazione lampante di questo è il riscaldamento prodotto dai gas serra». Eppure, nonostante tutto questo, Myron Ebell, del Competitive Enterprise Institute, ha avuto la faccia tosta di dire: «E' chiaro che il caso scientifico dell'allarmismo del global warming è debole. Il caso scientifico non è valido e stiamo scoprendo ogni volta di più quanto sia malsano».
Per Greenpeace Usa «Questa è la tattica dei negazionisti del clima, in sostanza: "tapparsi gli orecchi e cantare: la la la non riesco a sentire, tutto va bene, abbiamo bisogno di petrolio e carbone, la la la". La cosa e peggiore è che funziona. Ecco perché dobbiamo smentirla e respingerla. La scienza è certa: il global warming è una realtà e le attività umane ne sono la causa».
Greenpeace fa l'esempio di un articolo apparso sui siti internet del Financial Times e della Cnn (Study: Climate change 'undeniable') dove Ebell, di fronte alla massa di dati del rapporto Noaa, se la cava ripetendo quelle che ormai l'associazione ha battezzato Dirty Lie. «Ma perché la Ebell è disposta a far questo ignorando durissimi dati scientifici, con argomentazioni palesemente false? - si chiede Greenpeace Usa - Uhm, vediamo ... Il suo datore di lavoro, il Competitive Enterprise Institute (Cei), ha preso denaro a secchiate dalle compagnie petrolifere, come Koch Indistries, Exxon Mobil e Texaco. Il Cei ha anche ospitato eventi sponsorizzati dall'American Petroleum Institute e dall' Arch Coal. Pensate che questo abbia forse qualcosa a che fare con lo scetticismo signor Ebell? Perlomeno, questi enormi conflitti di interessi dovrebbero essere presentati ai lettori, come dovrebbero essere evitati termini quali "imparziale" o "esperto" per le opinioni fornite da Ebell».
In effetti Ebell è direttore del Global warming and international environmental policy del Cei e nel tempo libero fa il presidente della Cooler Heads Coalition, un'associazione di scienziati, imprenditori e politici finanziata dallo stesso Cei.
Ma cosa é questo Competitive Enterprise Institute al quale Cnn e Financial Times danno addirittura il ruolo di censore di un rapporto della Noaa e di prestigiosi centri di ricerca internazionali? Lo spiega bene SourceWatch: «Il Cei è uno dei principali gruppi di opposizione all'azione da parte del governo degli Stati Uniti per ridurre le emissioni di gas serra. Il Cei per questo lavoro è stata ben finanziata da aziende come Exxon Mobil». Il Cei ha sede a Washington, nel cuore politico degli Usa, e si autodefinisce «Un istituto di ricerca e sensibilizzazione "non-profit, non-partisan" ispirato ai principi della libera impresa e del governo limitato. Noi crediamo che le persone stiano meglio se non aiutate da un intervento governativo, ma facendo le proprie scelte in un libero mercato». Fino all'agosto 2007 però sul sito del Cei si poteva leggere un'autodefinizione probabilmente più veritiera: «Siamo sia un think tank che produce munizioni intellettuali per sostenere il libero mercato, che un'organizzazione di difesa che indica come utilizzare queste munizioni in modo persuasivo».
Ma la vera bestia nera del Cei sono il global warming e le schiaccianti prove scientifiche del'impatto antropico sugli equilibri ambientali del pianeta. Il suo programma è quello di «Rimettere in discussione i regolamenti governativi» e di esaltare il diritto di proprietà come soluzione ai problemi ambientali, si oppone a tutti gli standard di efficienza per le auto e riceve lucrosi finanziamenti anche dall'industria farmaceutica.
La Cooler Heads Coalition diretta da Ebell è stata fondata nel 1997, «Per sfatare i miti del riscaldamento globale esponendo i danni economici di un'analisi scientifica rischiosa». Nel marzo 2001 l'Ong Clean Air Trust ha nominato Ebell "clean air villain of the month" per la sua «Feroce operazione di lobbying per convincere il presidente Bush a rivedere la sua campagna di impegno per controllare le emissioni di anidride carbonica dei fornitori di energia elettrica».
Nel 1997 il Cei si è opposto ai negoziati internazionali sul riscaldamento globale a Kyoto e ha fornito "esperti" pagati dalle grandi industrie alla destra statunitense per fare in modo che gli Usa non aderissero al Protocollo: «Il Competitive Enterprise Institute è stato un sostenitore particolarmente aggressivo del concetto che il riscaldamento globale "è una teoria non è un fatto"». Il suo ex direttore esecutivo Marlo Lewis Jr si è presentato davanti allo Small business committee della Camera dei rappresentanti Usa per parlare contro una legge per la riduzione dei rischi dei cambiamenti climatici e ha detto: «Dove il consumo energetico pro capite è alto, il reddito pro capite è alto, dove il consumo energetico pro capite è basso il reddito pro capite è basso. Quindi, se vogliamo salvare l'umanità dai pericoli della povertà, dobbiamo aumentare fortemente il consumo mondiale di energia. Dobbiamo spingere sull'acceleratore». Di fronte a tanta attenzione per il benessere dell'umanità vengono le lacrime agli occhi. Tutti gli anni ‘90 e 2000 il Cei li ha passati a combattere la "scienza spazzatura" del global warming, gli ambientalisti e i due presidenti democratici: Clinton ed Obama
Da dove vengono i soldi, almeno fino al 2005, per questa opera di disinformazione e depistaggio fatta di spot televisivi, articoli e ackeraggio lo spiega Exxonsecrets.org lists Exxon's funding of Cei, in base ai dati rilasciati dalla stessa organizzazione, avvertendo che fino al 1998 la Cei aveva già ricevuto un totale di 2.005.000 dollari: «1998: $85,000 ExxonMobil Corporate Giving; 2000: $230,000 ExxonMobil Foundation; 2001: $280,000 ExxonMobil Foundation; 2002: $205,000 ExxonMobil Foundation: ( "50K congressional briefing program, 140K general operating support, 60K legal activities); 2002: $200,000 ExxonMobil Corporate Giving (140K general operating support, 60K for legal activities); 2003: $25,000 ExxonMobil Corporate Giving for "Annual Dinner"; 2003: $440,000 ExxonMobil Foundation for "General Operating Support"; 2004: $90,000 ExxonMobil Foundation for "General Operating Support"; 2004: $90,000 ExxonMobil Foundation for "Global Climate Change"; 2004: $90000 ExxonMobil Foundation for "Global Climate Change Outreach"; 2005: $90,000 ExxonMobil Foundation for "General Operating Support"; 2005: $180,000 ExxonMobil Corporate Giving for "General Operating Support"»