[13/08/2010] News toscana
Al di là dei tradizionali consueti allarmi sulle "colate di cemento" è necessario denunciare il vero e grande pericolo che corre la Val di Cornia, e cioè la devastazione ambientale del fiume Cornia e l'immenso danno al ciclo delle acque che si sta realizzando.
Quelli sul Cornia e sul Milia sono enormi prelievi di ghiaie autorizzati da com,uni che poi magari offrono il petto contro la colata di cemento, l'eolico, il fotovoltaico, la piccola industria ecc.
Nessuno è perfetto.
Sarebbe ora di generalizzare il divieto al prelievo di ghiaie nei corsi d'acqua, altrimenti ci troviamo in una situazione stranissima.
Prima si autorizzano i prelievi di ghiaia nei fiumi e poi, siccome scompaiono le spiagge, si incaricano magari le stesse ditte che hanno effettuato i prelievi, per realizzare ripascimenti artificiali costosissimi.
Insomma prima il profitto diretto e poi quello indotto dai danni provocati.
Come diceva Rodari, credo che "Sarebbe una festa per tutta la terra, fare la pace prima della guerra"