[26/08/2010] News

Ecco la rana-pisello che vive nella pianta-brocca, la piĆ¹ piccola scoperta nel vecchio mondo

LIVORNO. La campagna di ricerca mondiale "Lost frog", lanciata da Conservation international e dall' Amphibian specialist group dell'Iucn per "riscoprire" 100 specie scomparse di anfibi è partita con il piede giusto: gli scienziati hanno scoperto nel Sarawak, nel Borneo malese, una rana delle dimensioni di un pisello, la più piccola fino ad ora conosciuta nel "vecchio mondo": Asia, Africa ed Europa.

Le minuscole rane sono state trovate per caso lungo una strada che porta alla vetta del monte Gunung Serapi nel Parco nazionale di Kubah nello stato malese del Sarawak, grazie soprattutto al loro richiamo che i ricercatori definiscono «Una serie di note dure e stridule» Il richiamo dura pochi minuti con brevi intervalli di silenzio. Questa sinfonia anfibia va avanti dal tramonto fino a raggiungere il picco nelle prime o della notte. Per studiarli i minuscoli anfibi sono stati fatti salire su un pezzo di stoffa bianca e hanno rivelato così di essere qualcosa di fino ad ora sconosciuto alla scienza.

Secondo quanto scrive la rivista scientifica Zootaxa, i maschi adulti della nova micro-specie misurano tra 10,6 e i 12,8 millimetri, le dimensioni di un pisello, e il minuscolo anfibio è stato chiamato Microhyla nepenthicola, dal nome della pianta detritivora (Nepenthes ampullaria) "a brocca" in cui vive nelle foreste umide e ombrose. Le rane depositano le uova nelle pareti interne della pianta e i girini si sviluppano all'inerno dell'acqua che si deposita sul fondo della "brocca". Le rane microhylid sono uno dei pochi anuri trovati all'interno delle "brocche" delle Nepenthes ampullaria ed è dotata di una sorta di "cingoli" sulle zampe posteriori, probabilmente per scalare meglio le pareti scivolose della pianta che la ospita.

Incredibilmente, la specie era abbastanza conosciuta, Indraneil Das, dell'Institute of biodiversity and environmental conservation dell'università Malaysia Sarawak ha spiegato alla Reuters che «Questa rana era stata originariamente identificata in modo errato come sottospecie in alcune collezioni museali che esistono da più di 100 anni. Gli scienziati probabilmente pensavano che si trattasse di esemplari in fase giovanile di altre specie, ma abbiamo scoperto che sono adulti di una nuova micro-specie».

Sulla scoperta Das ha pubblicato l'articolo su Zootaxa insieme ad Alexander Haas del Biozentrum Grindel und Zoologisches Museum di Amburgo, in Germania, la ricerca è finanziata Volkswagen Foundation.

Conservatio Internatioonal sottolinea che «Gli anfibi sono il gruppo di animali più a rischio, un terzo dei quali in pericolo di estinzione. Forniscono importanti servizi agli esseri umani come il controllo degli insetti che diffondono malattie e fanno danni nelle colture e contribuiscono a mantenere sani i sistemi delle acque dolci. I team di scienziati di Conservation International e dell'Amphibian Specialist Group dell'Iucn hanno lanciato di recente in tutto il mondo una ricerca senza precedenti, nella speranza di ritrovare 100 specie di anfibi "perduti", animali considerati estinti , ma che potenzialmente possono essere ancora riscoperti in pochi luoghi remoti».

La ricerca si svolge in 20 Paesi dei 5 continenti e aiuterà gli scienziati a comprendere la recente crisi di estinzione degli anfibi. Uno degli scopritori della rana-pisello del Sarawak, Das, è leader di un team di scienziati che cercherà lo Stream sambas toad (Ansonia latidisca) in Indonesia e Malaysia a settembre, un rospo che è stato avvistato l'ultima volta nel 1950 e si pensa che la sua scomparsa sia dovuta alla maggior quantità di sedimenti che arriva nei corsi d'acqua a causa delle estese concessioni forestali e del taglio abusivo delle foreste.

Robin Moore, che ha organizzato la ricerca "Lost frog" per conto dell' Amphibian Specialist Group Iucn, sottolinea che «Gli anfibi sono molto sensibili ai cambiamenti nel loro ambiente, per cui ci auguriamo che la scoperta di queste rane in miniatura ci aiuterà a capire quali cambiamenti nel contesto globale stanno avendo un impatto su questi affascinanti animali».

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