[26/08/2010] News

Il metilprednisolone potrĂ  essere utilizzato per gli animali che producono latte

LIVORNO. Non tutti i medicinali veterinari contenenti alcune sostanze farmacologicamente attive possono essere somministrati liberamente ad animali da produzione alimentare. Esistono regole europee (come anche quelle sui limiti minimi di residui) da rispettare e controlli da effettuare.

Come ad esempio il metilprednisolone sostanza consentita per i bovini in rapporto a muscoli, grasso, reni e fegato. In precedenza era vietato il suo uso per gli animali che producono latte destinato al consumo umano, ma a seguito di una accurata valutazione potrà essere utilizzato.

Lo stabilisce l'UE con il regolamento che modifica, (per quanto riguarda la sostanza metilprednisolone) l'allegato del regolamento 2010 concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli alimenti di origine animale

Al fine di garantire la sicurezza degli alimenti, il regolamento del 2010, infatti, definisce norme e procedure volte a stabilire la concentrazione massima del residuo di una sostanza (Lmr) farmacologicamente attiva che può essere autorizzata negli alimenti di origine animale compresi carne, pesce, latte, uova e miele. Fissa pure il livello del residuo di una sostanza farmacologicamente attiva stabilito a fini di controllo nel caso di determinate sostanze per le quali non è stato fissato un limite massimo di residui.

Il regolamento ha introdotto procedure comunitarie volte a valutare la sicurezza dei residui di sostanze farmacologicamente attive in conformità delle prescrizioni in materia di sicurezza degli alimenti destinati all'uomo.

Per cui, una sostanza farmacologicamente attiva può essere utilizzata per gli animali destinati alla produzione di alimenti solo in seguito a una valutazione favorevole. Perché i medicinali veterinari possano essere autorizzati o utilizzati per animali destinati alla produzione di alimenti solo se le sostanze farmacologicamente attive in essi contenute sono state valutate sicure .

Ed è anche per questo che vengono fissati limiti massimi di residui. Residui che sono definiti come tutte le sostanze farmacologicamente attive, espresse in mg/kg o μg/kg sulla base del peso fresco, siano esse sostanze attive, eccipienti o prodotti della degradazione, e i loro metaboliti che rimangono negli alimenti ottenuti da animali.

La produzione e il consumo di prodotti di origine animale (come anche quelli di origine vegetale) rivestono grande importanza nella Comunità. Ma la resa della produzione è costantemente minacciata da organismi nocivi e l'impiego di sostanze attive nei medicinali veterinari è uno dei metodi più comuni di protezione degli animali e dei prodotti animali.

L'impiego di tali sostanze può tuttavia comportare la presenza di residui nei prodotti e negli animali nutriti. Residui che spesso hanno un'elevata tossicità che può avere effetti dannosi anche sulla salute umana oltre che sull'ambiente.

 

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