[27/08/2010] News

I russi propongono un gruppo internazionale per gestire la catastrofi naturali

LIVORNO. Italia, Francia, Germani e Svizzera, secondo il ministro russo per le situazioni di emergenza, Sergei Choigu (nella foto) sarebbero questi i Paesi favorevoli all'iniziativa russa per creare un gruppo internazionale incaricato di gestire le catastrofi naturali. Il 13 agosto, in pieno dramma e con le centrali nucleari e gli impianti di armi chimiche circondati dal fuoco, Choigu aveva annunciato anche una quasi certa adesione statunitense di cui non si ha più traccia.

Oggi, dopo gli incendi che hanno devastato Russia ed Ucraina e bruciato i boschi intorno all'area contaminata dall'incidente nucleare di Chernobyl, Choigu era a Donetsk con il suo collega ucraino, il ministro ad interim delle situazioni di emergenza Mikhail Bolotskikh. A leccarsi le comuni ferite di un a gestione catastrofica, opaca e spesso irresponsabile della caldissima estate che ha bruciato buona oparte dell'ex Urss europea. Come spesso accade quando le cose vanno male in patria si rilancia internazionalmente e si esalta il "mal comune mezzo gaudio" a livello globale: «La marea nera nel Golfo del Messico, i cataclismi in Europa centrale gli incendi forestali in Russia - ha detto Choigu - dimostrano la necessità di un meccanismo internazionale di reazione rapida in tali situazioni».

Il ministro russo ha ringraziato l'Ucrainaper l'aiuto dato negli incendi e Bolotskikh (che sugli incendi intorno a Chernobyl ha imposto semplicemente il silenzio mediatico non fornendo nessun dato) ha sottolineato che «La cooperazione tra i due Paesi nel settore della gestione delle situazioni di crisi procede in maniera energica». Lo abbiamo visto per il post-Chernoobyl, per i laghi chimici nelle miniere sovietiche abbandonate e per gli incendi....

Choigu ha poi spiegato quale è il modello che propone ad alcuni dei Paesi più ricchi del pianeta: «Il ministero russo delle situazioni di emergenza condivide la sua esperienza con diversi Paesi e ha già dei progetti in comune in Nicaragua, a Cuba e in Venezuela».

Speriamo che nelle foreste intorno a Managua, l'Avana e Caracas non scoppino incendi...

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