[30/08/2010] News
LIVORNO. Mentre il vulcano Sinabung, nel nord dell'isola indonesiana di Sumatra, si è risvegliato dopo 400 anni costringendo ad evacuare più di 11.000 persone, sta eruttando fumi a più di due km di altezza e potrebbe perturbare i voli aerei internazionali, da un altro vulcano nascosto nelle profondità dell'oceano Pacifico arrivano le immagini di una incredibile e sconosciuta biodiversità.
Un gruppo di ricercatori indonesiani e americani ha annunciato la scoperta di nuove specie animali nel vulcano sottomarino di Kawio Barat, uno dei più grandi del mondo. La missione Okeanos nell'area dei fondali del vulcano indonesiano, iniziata a giugno e terminata il 14 agosto, è stata curata dalla National oceanic e atmospheric administration Usa (Noaa), con il fine di mappare la regione con le sofisticate attrezzature a bordo della nuova nave oceanografica "Okeanos Explore", affiancata dalla nave di ricerca indonesiana "Baruna Jaya IV".
Il team indonesiano-statunitense ha inviato all'interno del Kawio Barat, un vulcano alto circa 3.000 metri sul fondo dell'oceano vicino a Sulawesi, un Remotely operated vehicle (Rov ) che, sfruttando un sonar di ultima generazione e un sofisticato sistema per l'acquisizione di immagini, ha trovato una stupefacente varietà di specie, non solo microrganismi, ma anche pesci, crostacei, molluschi, echinodermi, molti dei quali fino ad ora ignote alla scienza (alcuni nella foto).
L'obiettivo di Okeanos è quello di esplorare regioni finora mai raggiunte dall'uomo per avere una mappatura dettagliata del territorio sottomarino e ottenere informazioni che aiutino a capire meglio gli equilibri di questi ecosistemi nascosti. Il Kawio Barat è in uno dei luoghi più geologicamente attivi e pericolosi del nostro pianeta vivente: l'anello di fuoco del Pacifico.
Il microbiologo James Holden, dell'Università del Massachusetts ad Amherst, negli Usa, spiega come mai ci sia questa grande presenza di specie a volte bizzarre in un ambiente teoricamente così ostile: « Ci sono infatti alcuni esseri in grado di sopravvivere alle temperature estreme e alla carenza di ossigeno dell'ambiente vulcanico. Alcuni di questi batteri possono, per esempio, sfruttare a proprio vantaggio temperature di 80-120 gradi sopravvivendo in habitat apparentemente incompatibili con la vita. Non a caso si chiamano estremofili. Essi sono, tra le altre cose, importanti bioindicatori che consentono di monitorare l'equilibrio ambientale di queste aree. Avere il maggior numero possibile di informazioni sui meccanismi che regolano un ecosistema delicato e complesso come questo è importante anche per prevedere l'impatto che avranno su di esso i cambiamenti climatici. In una zona in cui la pesca è una delle principali fonti di sussistenza, conoscere gli effetti dell'attività antropica in aggiunta all'intensa attività geotermica della regione è di particolare interesse. Oltre al fatto che vedere in tempo reale immagini di posti tanto remoti e inaccessibili ha un che di particolare. Nel buio più remoto, a profondità pazzesche, ci sono organismi che nuotano come se niente fosse. Ammirando i video trasmessi dalla sonda si ha come l'impressione di sbirciare dietro le tende di casa di uno sconosciuto: spesso sai cosa aspettarti, ma poi rimani di stucco».
Il coordinatore della spedizione, Jeremy Potter, dell' Office of ocean exploration and research della Noaa sottolinea che la ricerca sul Kawio Barat fa parte del più vasto progetto «Indonesia-Usa Deep-Sea Exploration of the Sangihe Talaud Region (Index 2010) che sarà caratterizzato da una serie di primati, tra i quali: il viaggio inaugurale della nave "Okeanos Explorer" del Noaa , la prima spedizione di esplorazione oceanica congiunta Usa-Indonesia e la prima missione congiunta internazionale in cui due navi trasmettono in diretta video agli scienziati degli Exploration command centers a terra. «Ci aspettiamo di fare scoperte che faranno progredire la nostra comprensione degli ecosistemi sottomarini - dice Potter - in particolare quelli associati ai vulcani sottomarini ed ai camini idrotermali. L'area geografica dell' operazione si trova interamente all'interno della Coral Triangle Region, il cuore mondiale della biodiversità marina delle acque poco profonde. Questa è stata anche la prima volta che gli scienziati utilizzano un Rov per ottenere anche campioni di biodiversità nelle acque profonde della Sangihe Talaud Region». La ricerca si estende anche ai fondali delle isole Talaud, a nord-est di North Sulawesi, dove gli scienziati statunitensi e indonesiani sono sicuri che ci saranno molte scoperte geologiche e biologiche.