[31/08/2010] News
LIVORNO. Il tema della biodiversità e della preservazione delle risorse fitogenetiche ha assunto un'importanza crescente in questi ultimi anni, come dimostrano diversi sviluppi intervenuti a livello internazionale e a livello comunitario. Come ad esempio la convenzione sulla diversità biologica, il trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura, il regolamento europeo del 2004, che istituisce un programma comunitario concernente la conservazione, la caratterizzazione, la raccolta e l'utilizzazione delle risorse genetiche in agricoltura e il regolamento del 2005 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feast).
Per tener conto di tali questioni adesso l'Ue fissa condizioni specifiche per la commercializzazione delle miscele di sementi di piante foraggere e pubblica sulla Gazzetta ufficiale europea la relativa direttiva che entrerà in vigore fra venti giorni.
La nuova disciplina dispone deroghe per la commercializzazione delle miscele di sementi di piante foraggere destinate a essere utilizzate per la preservazione dell'ambiente naturale; subordina la loro commercializzazione a un'autorizzazione, da concedere su domanda; fa salve alcune disposizioni per l'ammissione di ecotipi e varietà agricole naturalmente adattate alle condizioni locali e regionali e minacciate di erosione genetica e per la commercializzazione di sementi e di tuberi di patata a semina di tali ecotipi e varietà; individua le zone fonte per le miscele di sementi per la preservazione.
Tali zone corrispondono alle zone speciali di conservazione designate dagli Stati membri (secondo la direttiva sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche) proprio perché ospitano habitat naturali e seminaturali meritevoli di essere conservati.
Ciò non toglie, però, agli Stati membri la possibilità di designare altre zone che contribuiscono alla conservazione delle risorse fitogenetiche se sono conformi a norme comparabili.
Gli Stati comunque, dovranno sottoporre le miscele di sementi per la preservazione a un accurato esame prima di autorizzare la loro commercializzazione, che in certi casi dovrà tener conto anche delle differenze tra i metodi di raccolta delle miscele di sementi per la preservazione coltivate e di quelle raccolte direttamente.
E per garantire che la commercializzazione avvenga nel contesto della conservazione delle risorse genetiche, l'Ue prevedere restrizioni, in particolare per quanto riguarda la regione di origine e la zona fonte. Fissa una quantità massima per la commercializzazione delle miscele di sementi per la preservazione. Tanto che gli Stati membri, per assicurare il rispetto di tale quantità massima, devono prescrivere ai produttori di notificare le quantità delle miscele di sementi per la preservazione per le quali intendono chiedere un'autorizzazione e, se necessario, attribuire quote ai produttori.
E per garantire la tracciabilità delle miscele di sementi gli Stati dovranno rispettare le idonee disposizioni riguardanti la chiusura degli imballaggi per il trasporto e l'etichettatura.