[01/09/2010] News
LIVORNO. L'Ue ha definito i criteri necessari per raggiungere il buon stato ecologico dei mari europei entro il 2020. E lo fa con una decisione adottata proprio oggi. Con tali criteri (la cui definizione è richiesta dalla direttiva quadro dalla direttiva sulla strategia per l'ambiente marino) gli Stati membri potranno mettere a punto strategie coordinate per la protezione dell'ambiente marino all'interno di ciascuna regione marina, in modo da garantire la coerenza delle azioni e la comparabilità dei progressi ottenuti nelle varie regioni.
I criteri e i relativi indicatori (che riguardano vari aspetti la biodiversità, la popolazione ittica, l'eutrofizzazione, le sostanze inquinanti, i rifiuti e i rumore) sono basati sui pareri scientifici e tecnici forniti da esperti indipendenti. Si basano su obblighi esistenti, sull'evoluzione della normativa Ue e comprendono elementi dell'ambiente marino non ancora contemplati nelle politiche esistenti.
Ma, sebbene alcuni criteri siano pienamente sviluppati e operativi, altri necessitano di ulteriori perfezionamenti. Anche perché sussiste la necessità di migliorare le conoscenze scientifiche per valutare il buono stato ecologico. Per questo i criteri dovranno essere rivisti alla luce delle nuove conoscenze scientifiche acquisite.
Dunque l'obiettivo di tali criteri è quello di raggiungere il buono stato ecologico ossia far si che lo stato ambientale complessivo delle acque marine sia tale da consentire l'esistenza di oceani e mari dinamici e diversificati dal punto di vista ecologico, in buono stato di salute e produttivi. Lo sfruttamento dell'ambiente marino deve essere contenuto entro livelli sostenibili per salvaguardare il potenziale di utilizzi e attività della generazione attuale e di quelle future. Questo significa che occorre tenere pienamente conto della struttura, delle funzioni e dei processi degli ecosistemi marini, proteggere le specie e gli habitat marini ed evitare il declino della biodiversità causato dall'uomo.
Per raggiungere tale obiettivo entro il 2020, gli Stati membri dovranno mettere a punto strategie, piani d'azione per applicare un approccio ecosistemico alla gestione delle attività umane. Il buono stato ecologico deve essere stabilito a livello delle regioni o sottoregioni marine sulla base degli 11 descrittori qualitativi dell'ambiente marino specificati nella direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino.