
[03/09/2010] News toscana
PORTOFERRAIO (Livorno). L'ex sottosegretario del governo Berlusconi ed attuale onorevole Udc e sindaco del piccolo Comune elbano di i Rio Marina, Francesco Bosi, ha dato alle stampe un libro che Legambiente Arcipelago Toscano ha subito definiti «Un'imbarazzante teoria scritta con una penna di cemento armato intinta in un calamaio di calcestruzzo».
Il "pamphlet" di Bosi se la prende con ambientalisti e Regione Toscana che avrebbero impedito all'Elba di svilupparsi impedendo di costruire di più e lancia l'idea di portare la popolazione dell'Elba a 50.000 abitanti, praticamente il doppio dell'attuale popolazione, al netto delle residenze di comodo. Secondo Legambiente la sortita dell'onorevole Bosi «Dà ragione, riga per riga e teoria per teoria, a quanto scritto su un altro recente libretto dal presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, Mario Tozzi, sulle recondite (mica tanto) voglie cementificatorie e sviluppiste di un bel pezzo di cosiddetta classe dirigente elbana, che vorrebbe portare alle estreme conseguenze le operazioni di sfiguramento e mutazione genetica della nostra isola, già in stato avanzato». Bisogna anche dire che il Cigno Verde isolano non è tenero nemmeno con l'opposizione del centro-sinistra riese (e non solo) accusata di «Subire supina ogni bizzarria bosiana, fino a sconfessare leggi e politiche dei suoi stessi partiti». Legambiente si riferisce al voto bipartisan del Consiglio Comunale di Rio Marina che pochi giorni fa ha censurato la decisione della Regione Toscana di tagliare alcune pesanti scelte cementificatorie contenute nel Regolamento Urbanistico di Rio Marina.
Dalle teorie bosiane hanno preso le distanze anche i due sindaci espressi dal centro-sinistra all'Elba, Roberto Peria di Portoferraio e Danilo Alessi di Rio nell'Elba. Oggi sulla questione interviene anche Sinistra Ecologia e Libertà dell'Elba con una nota tra il preoccupato e il sarcastico: «La presentazione del libro di Bosi sulle prospettive dell'Elba ha fatto uscire allo scoperto una moltitudine di personaggi schierati a sostegno di una ipotesi che non sta né in cielo né in terra, insensata, anche se, per fortuna nostra e dell'Elba, irrealizzabile. Sembra una nave dei folli, dove tutti si sentono in dovere di dire la loro, quasi fosse l'evento politico dell'anno, su una idea che Fantozzi definirebbe "una bosata pazzesca!!!". Bosi rischia di essere ricordato - in negativo - per decenni: E' un clamoroso autogol l'idea di portare la popolazione elbana a 50 mila abitanti (un raddoppio secco!); purtroppo, ancora una volta l'Elba si dimostra carente di persone in grado di esprimere un progetto innovativo per il futuro e di condurla fuori da questa crisi».
Anche Sel ricorda che «La popolazione di un territorio non cresce per decreto, come ha fatto giustamente osservare Legambiente, e neppure siamo nella necessità di presidiare un territorio in abbandono: infatti la popolazione è più o meno stabile da quarant'anni, cioè dal periodo del boom turistico. Ma anche ammettendo, per assurdo, che tale ipotesi si potesse realizzare, quali vantaggi porterebbe? A fronte dell'arricchimento di pochi (costruttori, commercianti) avremmo tanti problemi in più, altro che sviluppo economico».
La sinistra elbana li enumera demolendo le teorie del malcapitato sindaco di centro-destra: «Se l'ambiente è unanimemente considerato una risorsa su cui costruire il nostro futuro, perché si propone una nuova, subdola ma implicita, aggressione edilizia? Di che lavoro vivranno tutti questi "immigrati" che Bosi suggerisce di "introdurre", quando già ora i nostri ragazzi, specie quelli che proseguono gli studi, spesso non hanno occasioni di lavoro sull'Isola? O si punta piuttosto a tanti falsi residenti per ridare impulso al vecchio (e controproducente per la nostra economia turistica) modello delle seconde case? Già le infrastrutture sono al limite: l'acqua scarseggia in un acquedotto-colabrodo, le strade sono inadeguate, le fognature già ora sono "a tappo", l'erogazione di corrente è appena sufficiente; Ed infine, quanti turisti, innamorati dello Scoglio com'è ora, deciderebbero di scegliere una diversa destinazione per le loro vacanze In definitiva, siamo consci del prezzo ambientale, economico, sociale e culturale che dovremmo pagare?».
La conclusione è senza appello «Una simile dimostrazione di superficialità culturale da parte di un amministratore ci deve seriamente preoccupare. E' una vera "Bosata pazzesca!!!"».